PROCESSO TELEMATICO: Pct, gli atti saranno sintetici (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Le misure del dl 83/2015 che ha ottenuto il via libera della camera in prima lettura

Pct, gli atti saranno sintetici

Ma manca il numero delle pagine e le relative sanzioni

 

Sab. 25 – Atti sintetici anche nel processo civile telematico. La regola già prevista per il processo amministrativo, approda anche nei tribunali civili. Con un differenza, però, mentre davanti al Tar per gli atti che sforano le 20 pagine è prevista una espressa sanzione di tipo processuale (ovvero il giudice può non prendere in considerazione ciò che è scritto a partire da pagina 21), per il processo civile e telematico non sono previste sanzioni specifiche. Almeno per ora. Questa una delle modifiche apportate nel corso dei lavori alla camera al dl 83/2015 (dl fallimenti) che ieri ha ottenuto il via libera il prima lettura per passare al vaglio del senato. La disposizione, inserita all’art. 19 (disposizioni sul Pct) prevede che «gli atti di parte e i provvedimenti del giudice depositati con modalità telematiche» siano redatti in maniera sintetica. Il tutto, però, senza specificare il limite di pagine né le eventuali conseguenze per il mancato rispetto della disposizione. Elemento che se da un lato lascia alla norma la possibilità di essere interpretata in modo ampio, dall’altro lato si presta ad essere interpretata dai giudici, nel caso del suo mancato rispetto, come un abuso processuale che potrebbe comportare una condanna a maggiori spese. Sempre in tema di giustizia, tra le misure introdotte anche un credito di imposta fino a 250 euro per chi ha fatto ricorso con successo alla negoziazione assistita. Novità in arrivo, poi, anche sul fronte del personale. Entro il 2017, infatti, 2 mila unità di personale delle province saranno collocate presso l’amministrazione della giustizia. Numerose, poi, le misure in materia di fallimenti che da un lato accelerano la conclusione della procedura, dall’altro lato offrono maggiori garanzie circa le caratteristiche che i curatori fallimentari devono avere e introducono anche modifiche al concordato preventivo. E proprio in relazione a questi ultimi aspetti si dichiara soddisfatta la Cna (Confederazione nazionale artigianato) sottolineando, però, come nel passaggio al senato sia necessario lavorare per «introdurre vincoli più stringenti in caso di cessione o di conferimento in altra società, come il divieto di partecipare alla newco per soggetti riconducibili all’impresa che chiede l’ammissione al concordato, evitando che il debitore possa riprendere in maniera fraudolenta l’attività a danno dei creditori».   Beatrice Migliorini 

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