ITALIA OGGI
Processi telematici, atti introduttivi boom
Il processo civile telematico ha fatto registrare dal giugno 2014 al maggio 2015, 3.494,832 atti ricevuti da avvocati e professionisti, di cui 387.750 ricorsi per decreto ingiuntivo, 2.825.629 e atti endo-procedimentali. Ma il vero dato rilevante (a conferma che il nuovo processo è quello telematico) è quello che riguarda gli atti introduttivi, per i quali il ricorso al digitale è ancora facoltativo. Questi sono più che quadruplicati negli ultimi sei mesi (281.453 in totale nell’ultimo anno).
È questo il dato rilevante emerso nel corso del convegno «Il Pct a un anno dall’obbligatorietà: successi, temi aperti, criticità», organizzato dall’Ordine degli avvocati di Milano. L’occasione per fare il punto sulla progressiva e inarrestabile informaticizzazione del processo.
Oltre alla crescita attesa del ricorso al telematico dovuta all’obbligatorietà (+208% dal dicembre 2014 al maggio 2015) è stato ricordato come anche i magistrati abbiano depositato molti atti digitali, precisamente 2.538.990 dal giugno 2014 al maggio 2015, di cui: 758.601 verbali di udienza, 365.755 decreti ingiuntivi e 193.388 sentenze.
I vantaggi ottenuti sono anche quantificabili in termini economici. Secondo le stime del ministero di grazie a giustizia, le oltre 13.700.000 comunicazioni telematiche attivate in tutti tribunali e le corti d’appello d’Italia dal giugno 2014 hanno portato un risparmio di 48 milioni di euro all’intero sistema giustizia, con una media di 1.300.000 al mese.
Un sistema, quello del processo telematico, che a Milano è ormai rodato e funziona, nonostante le difficoltà tecniche, giuridiche e culturali. Anche il professionista, quindi, è sempre più preparato alla sfida tecnologica e ne percepisce l’utilità, come dimostrano gli oltre 6 milioni di accessi giornalieri per la consultazione online di dati e fascicoli, che passano anche attraverso le app, e i 48.726 pagamenti telematici. Federico Unnia