IL MATTINO
Procura, corsa a due Cafiero De Raho-Melillo
Scaduti i termini per le candidature: nel pacchetto anche la presidenza di Torre Annunziata
È partita la corsa per la guida della Procura di Napoli, uno degli uffici più grandi e complessi di Italia. Bisogna trovare un sostituto per il procuratore Giovanni Colangelo che a febbraio andrà in pensione. Tra i candidati ci sono il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho e il capo di gabinetto del ministero della Giustizia Giovanni Melillo. Entrambi hanno una lunga e importante esperienza negli uffici giudiziari napoletani. Entrambi sono uomini di grandi sfide.
Cafiero De Raho ha coordinato le principali indagini che sono valse a decapitare e decimare la camorra dei Casalesi, ad alzare il velo su collusioni e
interessi in affari di ogni tipo, a sgretolare il muro di omertà, a catturare i boss, incluso il potente capoclan Michele Zagaria. De Raho è stato uno de i magistrati di punta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli per oltre quindici armi e dal 2013 ha raccolto un`altra non facile sfida, quella della guida della Procura di Reggio Calabria, una delle poltrone più difficili p er chi fa questo lavoro, perché vuol dire indagare sulla `ndrangheta.
L`altro candidato eccellente è Giovanni Melillo che conosce bene la realtà di Napoli: negli anni Novanta è stato sostituto procuratore e componente della Direzione distrettuale antimafia, e dal 2009 al 2014, nel ruolo di procuratore aggiunto, ha coordinato complesse indagini sulle più varie forme di criminalità napoletana, inclusa quella sugli stadi delle tifoserie più violente. Cinque mesi fa ritirò la sua candidatura per il posto di procuratore di Milano, quando era chiaro che la maggioranza del plenum del Csm era per Francesco Greco. Ora Melillo, che è attuale capo di gabinetto del ministro della Giustizia Andrea Orlando, ha deciso di proporsi per la guida della Procura napoletana.
Sia per lui che per De Raho si tratterebbe quindi di un ritorno a Napoli, città complicata, con una criminalità dai mille volti, con la camorra, la corruzione, la delinquenza comune e quella organizzata, la violenza urbana, le babygang, negligenze e irregolarità in un po` tutte le sfere della società cittadina, ovviamente anche quella della pubblica amministrazione. A mezzanotte di ieri è scaduto il termine per la presentazione delle candidature. Da valutare, tuttavia, non c`è solo Napoli e la successione a Giovanni Colangelo che in base alle nuove norme del decreto legge approvato a fine agosto e ai nuovi limiti di età per il pensionamento dovrà lasciare la guida della Procura napoletana tra pochi mesi. Al vaglio ci sono anche altre nomine per vari uffici giudiziari campani, come quella di presidente del Tribunale di Torre Annunziata, quella di procuratore a Benevento e quelle dei nuovi procuratori aggiunti a Nola, Santa Maria Capua Vetere e Salerno. Su quest`ultimo fronte ieri in serata la quinta commissione del Csm ha votato a maggioranza proponendo come aggiunto a Nola il pm Stefania Castaldi (che arriva dalla D da napoletana dove si è occupata delle indagini sui clan di Secondigliano, sulle terribili faide della periferia nord e sui più imponenti traffici di droga) e come aggiunto a Santa Maria Capua Vetere il pm Alessandro Milita (che a Napoli ha lavorato a indagini sulla camorra, sui clan dei Casalesi, sui traffici di rifiuti, sulla presunta compravendita di senatori che ha visto coinvolto l`ex premier Berlusconi). Entrambi i pm napoletani sono
Per la votazione definitiva dovrà pronunciarsi tra un mese il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura.
A Nola il Csm dovrà scegliere anche il nuovo procuratore: tra i candidati in corsa ci s ono l`attuale vicario della Pro cura di Napoli e procuratore aggiunto
Nunzio Fragliasso, due magistrati della Direzione nazionale antimafia, i pm
Maria Vittoria De Simone e Francesco Curcio, e l` expm anticamorra Aldo Policastro. Viviana Lanza