IL SOLE 24 ORE
Commercialisti all’attacco sul bonus per le aggregazioni
ROMA. Gli oltre 110mila commercialisti italiani non potranno vivere a lungo di contabilità e fisco, i due filoni che per tre decenni hanno alimentato il fatturato degli studi.
La digitalizzazione degli adempimenti con la possibilità da parte dell’agenzia delle Entrate di precompilare dichiarazioni e modelli toglierà progressivamente lavoro ai commercialisti. Per gli studi verrà meno la possibilità di fatturare attività compilatorie e si dovrà, invece, valorizzare la consulenza, che pure dovrà cambiare di segno ed essere all’altezza di guidare il cambiamento delle imprese per una maggiore competitività. Dunque, i commercialisti devono cambiare, incentrando la consulenza sulle dinamiche aziendali. Se ne è parlato, a Roma, nel corso del congresso di Unico (Unione italiana commercialisti), dedicato appunto alla professione e all’innovazione. «Chiediamo al governo un aiuto nella forma del credito d’imposta, per agevolare la crescita dimensionale degli studi. L’obiettivo – ha detto il presidente di Unico, Domenico Posca – è arrivare a strutture multidisciplinari, in grado di fornire servizi specializzati, con una presenza più efficace sul mercato, anche a tariffe più basse». Un’iniziativa che sembra coordinata con il pacchetto sulle partite Iva che il Governo ancora ieri ha rilanciato attraverso le indicazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
«I commercialisti – ha continuato Posca – per oltre 15 anni hanno costruito il database delle Entrate per sentirsi oggi rivolgere un “grazie tante, ci pensiamo noi”: l’Agenzia, tra fatturazione elettronica, liquidazione automatica, 730 e Unico precompilati, ha tolto terreno al lavoro classico dei commercialisti in campo fiscale, rilevante per il 90% dei professionisti».
All’amarezza ha risposto il vice ministro all’Economia, Enrico Morando, disponibile a discutere sul bonus per le aggregazioni. «Tutto ciò che migliora l’efficienza nelle attività di servizio, come quelle in cui sono impegnati i commercialisti, è sicuramente da appoggiare», ha detto il vice ministro.
Morando ha poi sottolineato il ruolo positivo dei professionisti nell’ammodernamento dell’amministrazione e si è detto convinto che lo sviluppo dei data base fiscali si tradurrà in un vantaggio anche per loro.
Una delle ipotesi di finanziamento è quella dei fondi Ue. Proprio ieri Antonio Tajani, vice presidente del Parlamento Ue, ha ricordato che i finanziamenti europei per gli studi ammontano a 260 milioni.
Al congresso di Unico si è anche discusso del ruolo delle rappresentanze professionali nel cambiamento. Per le sigle sindicali dei commercialisti – Unico, Unagraco, Adc, Aidc, Unione giovani dottori, Andoc e Anc – l’obiettivo è l’unificazione ma anche il riconoscimemto ufficiale da parte del Consiglio nazionale per esercitare con forza la funzione di tutela dei professionisti.
Maria Carla De Cesari