ITALIA OGGI SETTE
Ricognizione di ItaliaOggi Sette sugli stanziamenti regionali e sui campi di intervento
Fondi Ue ai professionisti, la mappa delle opportunità
Lun.27 – Liberi professionisti equiparati alle pmi per l’accesso ai Fondi Ue senza se e senza ma. Chiusa con l’approvazione della legge di Stabilità 2016 la diatriba, tutta italiana, relativa alla possibilità per i lavoratori autonomi di poter usufruire delle occasioni offerte dalla programmazione dei fondi strutturali Ue 2014-2020, anche le regioni italiane che ancora avevano dei dubbi (quasi il 50%), hanno dovuto adeguare i loro Programmi operativi a quella che, a livello europeo, è stata considerata a più riprese una questione pacifica. A circa sei mesi dall’entrata in vigore della norma che ha sancito l’ingresso a pieno titolo dei professionisti tra i beneficiari delle risorse europee, è possibile avere un quadro chiaro non solo degli stanziamenti complessivi che saranno a disposizione di ciascun ente territoriale, frutto della somma dei Fondi Ue e della quota di finanziamento nazionale (24.732,5 mln di euro sul piatto), ma anche di quali saranno i campi di intervento scelti dalle regioni con specifiche misure per i professionisti. Tali campi di intervento rientrano all’interno degli 11 obiettivi tematici (di cui i primi 4 costituiscono le principali priorità di investimento) finanziati attraverso i Fondi europei di sviluppo regionale e individuati a livello comunitario: 1) rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico dell’innovazione; 2) miglioramento dell’accesso alle tecnologie dell’informazione; 3) miglioramento della competitività delle pmi; 4) sostegno alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio; 5) promozione dell’adattamento ai cambiamenti climatici; 6) conservazione e tutela dell’ambiente; 7) promozione del trasporto sostenibile; 8) promozione dell’occupazione sostenibile; 9) promozione dell’inclusione sociale; 10) investimento in istruzione; 11) miglioramento dell’efficienza della p.a.
Dal monitoraggio effettuato da Confprofessioni (la Confederazione italiana delle libere professioni, guidata da Gaetano Stella), nel corso dei primi mesi dell’anno, emerge come la regione che avrà a disposizione il maggior importo per il ciclo 2014-2020 sarà la Puglia che, insieme a Sicilia, Campania, Calabria e Basilicata rientra tra le regioni valutate dall’Ue «meno sviluppate e, pertanto», ha spiegato Confprofessioni, «tenute a investire almeno il 50% dei Fondi Ue messi a disposizione nei primi quattro obiettivi tematici individuati a livello centrale». Nel dettaglio, alla Puglia saranno destinate risorse pari a 5.576,1 milioni di euro. Di questi, 848 saranno destinati allo sviluppo delle imprese, una macro area all’interno della quale saranno compresi 25 mln di euro in ricerca e innovazione, 738 mln di euro in competitività, 40 mln di euro in economia a basse emissioni di carbonio e 45 mln di euro per l’inclusione sociale. Dato il quadro di insieme cosa può essere di interesse diretto dei professionisti? Ovvero di cosa i professionisti possono beneficiare in quanto tali e non nella veste di consulenti per le imprese? I professionisti pugliesi, per esempio, potranno usufruire di 362,4 mln di euro per investimenti produttivi generici, 281 mln di euro per il sostegno ai processi di produzione rispettosi dell’ambiente, 105 mln di euro per lo sviluppo dell’attività, 100 mln di euro per investimenti in infrastrutture produttive, 60 mln di euro per servizi e applicazioni tecnologia dell’informazione e della comunicazione, 55 mln di euro processi di ricerca e innovazione e 40 mln di euro per l’efficientamento energetico. Il tutto attraverso i singoli bandi regionali, in parte già disponibili o che saranno pubblicati entro il 2020. A mostrare le opportunità al momento già disponibili per i professionisti è una ricognizione effettuata dal Comitato unitario delle professioni (si vedano le tabelle alle pagine 4 e 5). Nel caso della Puglia, per esempio, sono aperti il quinto «Avviso Microcredito/Microprestito», lo strumento che concede fino a 25 mila euro ai professionisti e per attività di investimento per l’attività professionale o di impresa, nonché il nuovo avviso per le «Nuove iniziative d’impresa», un contributo a fondo perduto affiancato da un prestito rimborsabile per combattere la disoccupazione o creare occasioni di auto impiego e start-up.
Tra le regioni valutate, invece, in fase di transizione e quindi tenute a investire almeno il 60% dei Fondi di derivazione comunitaria nei primi quattro obiettivi tematici individuati a livello centrale, la Sardegna, l’Abruzzo e il Molise. Tra queste a beneficiare degli stanziamenti maggiori sarà la Sardegna che avrà a disposizione 931 milioni di euro di cui 161,3 saranno destinati, così come in Puglia, allo sviluppo delle imprese.
Differente, poi, il panorama offerto dalle regioni considerate più sviluppate, ovvero quelle del centro e del nord Italia, tenute a investire nei primi quattro obiettivi tematici individuati a livello comunitario almeno l’80% del budget europeo. Nel primo caso, il report di Confprofessioni mostra come ad avere a disposizione le risorse maggiori sarà il Lazio, con 913,1 mln di euro. Anche in questo caso è possibile riscontrare come il campo di intervento verso il quale saranno indirizzate le risorse maggiori sarà lo sviluppo delle imprese al quale saranno destinati 251,4 mln di euro, divisi in 20 mln per ricerca e innovazione, 201,4 mln in competitività delle pmi e 30 mln per l’economia a basse emissioni di carbonio. A disposizione, inoltre, fino al 14 ottobre prossimo il «Fondo Microcredito e Microfinanza»: microimprese e titolari di partita Iva potranno rivolgersi a una delle banche convenzionate con «Lazio Innova» per richiedere la concessione di prestiti a tasso agevolato fino a 25 mila euro, senza garanzie, per finanziare progetti di autoimpiego, l’avvio di nuove imprese o la realizzazione di nuovi progetti di sviluppo. In Toscana, invece, è prevista la possibilità per gli esercenti la pratica o il tirocinio professionale di richiedere garanzie e contributi in conto interessi sui finanziamenti bancari necessari ad avviare o innovare la propria attività previa garanzia di Ordini e Collegi professionali o associazioni professionali per progetti innovativi. Tra le regioni del Nord, invece, le risorse maggiori (970,5 mln di euro) saranno a disposizione della Lombardia che, invece, ha scelto di puntare 278,8 mln di euro in ricerca, sviluppo e innovazione. Settore all’interno del quale sono compresi interventi in investimenti in infrastrutture per pmi, grandi imprese, infrastrutture pubbliche e private, attività di ricerca e innovazione e collegamento in rete, trasferimento di tecnologie e cooperazione tra università e imprese, sostegno alle reti di impresa, progettazione e servizio di innovazione sociale. Beatrice Migliorini