IL SOLE 24 ORE
Professione. Via al congresso nazionale
Gli ingegneri verso la riorganizzazione, spazio a più servizi
Gli ordini hanno mutato la loro natura. La funzione disciplinare è stata molto attenuata, dal momento che abbiamo dei consigli di disciplina terzi. Per questo bisogna avviare una riflessione sulla loro riorganizzazione». Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri apre oggi a Palermo il 61esimo Congresso nazionale della categoria.
Intanto ieri la congiuntura del settore ha fatto registrare una brusca battuta d’arresto, con il dimezzamento del valore dei bandi mandati in gara a maggio, rispetto allo stesso mese dell’anno prima. A segnalarlo è l’Oice, spiegando che si tratta di un contraccolpo dovuto alle nuove norme sulla progettazione contenute nel codice appalti.
Se il Congresso degli ingegneri del 2015 è stato tutto incentrato sul tema del lavoro, quest’anno la riflessione sarà spostata su temi interni alla categoria. «Utilizziamo ancora un sistema che è sempre lo stesso da settant’anni a questa parte – spiega Zambrano -. Adesso, però, sta avanzando la riforma delle province. È allora il momento per avviare un cambiamento anche del sistema ordinistico, ispirato a un principio di maggiore efficienza».
Il cambiamento al quale allude il presidente parte da una riorganizzazione su base regionale. «È un passaggio inevitabile che, tra l’altro, è già una realtà in molti territori». E non si tratta dell’unica riforma possibile.
«Penso – aggiunge Zambrano – che vadano rafforzati i servizi a beneficio degli iscritti, come la certificazione delle competenze, in raccordo con Uni e Accredia, o la formazione continua, da svolgere anche dopo la laurea. Senza dimenticare le funzioni sussidiarie allo Stato». Il tema sarà discusso fino a venerdì dai mille delegati presenti in Sicilia, in rappresentanza di 239mila iscritti. «Noi proporremo un modello, ma starà a loro discutere come calarlo nella pratica», conclude il presidente del Cni.
Per i professionisti della progettazione maggio è stato un mese difficile. Il monitoraggio Oice/Informatel (a cura del centro studi delle società di ingegneria) segnala che il valore dei bandi è crollato del 49,3% rispetto allo stesso mese dell’anno prima: 21 milioni di importo complessivo a base d’asta contro i 41,5 milioni del maggio 2015. Il numero dei bandi risulta invece in crescita (+23,5%), ma a prezzo di un crollo del valore medio: 59mila euro contro 143.654 euro del maggio 2015.
«Questo calo – ha osservato il presidente dell’Oice, Gabriele Scicolone – è preoccupante ma non del tutto allarmante se sarà limitato nel tempo; va inquadrato in questa “fase di transizione” dovuto all’entrata in vigore del nuovo codice appalti». Massimo Frontera Giuseppe Latour