LA REPUBBLICA – Affari e Finanza
I commercialisti accettano la sfida dei “big data”
Il futuro dell’innovazione e delle nuove opportunità per i commercialisti passa attraverso i big data. Il patrimonio informativo contabile, fiscale, finanziario dei commercialisti italiani, oltre 100 petabyte, è del resto uno dei più grandi del mondo. Un mercato che soltanto in Europa vale 200 miliardi di euro. Parlano i numeri: i dati fiscali, societari, finanziari e previdenziali dei clienti, in loro possesso in formato digitale, hanno prodotto negli ultimi dieci anni 500 milioni di dichiarazioni fiscali, 40 milioni di bilanci, 60 milioni di conti bancari, 600 mila giudizi tributari pendenti. Unico, Unione italiana commercialisti, guidata da Domenico Posca, ne discuterà il prossimo 28 aprile nel congresso dal titolo ‘Commercialista 2.0 Innoviamo la professione, innoviamo il paese’, a Roma. Le tecnologie, dunque, al servizio del fisco e della giustizia. È partendo da qui che il commercialista punta a rinnovarsi per poter competere nel mercato dei servizi di consulenza. A cominciare dall’integrazione delle strutture oggi troppo piccole, attraverso poi la creazione di reti efficienti che agevolino le relazioni d’affari tra i commercialisti dei territori e di questi con le organizzazioni imprenditoriali e gli organismi stranieri per i servizi di internazionalizzazione. (p.cap.)