ITALIA OGGI
Oggi a Roma la manifestazione della categoria che proclamerà il primo sciopero nazionale
I commercialisti: adesso basta
In piazza contro inefficienza e mancate semplificazioni
In piazza contro gli otto adempimenti aggiunti dal decreto fiscale. Contro l’inefficienza dell’amministrazione finanziaria, la semplificazione che resta un miraggio, il calendario fiscale sempre più fitto, gli oneri burocratici che non producono benefici alla lotta all’evasione ma hanno come unico effetto quello di appesantire i professionisti. Sono solo alcune delle ragioni alla base della protesta unitaria dei commercialisti, che oggi manifestano a Roma per far sentire la loro voce alle istituzioni. L’appuntamento, per la mobilitazione generale, è in piazza Santi Apostoli, dalle 10,30 alle 13, e in occasione della manifestazione verrà anche proclamato il primo sciopero nazionale della categoria, nel rispetto delle norme contenute nel codice di autoregolamentazione delle astensioni collettive, di cui i commercialisti si sono dotati nel 2014. ItaliaOggi ha chiesto ai presidenti delle sette associazioni sindacali che hanno organizzato la protesta (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec, Unico) il perché di questa prima mobilitazione. Ed è emerso tutto il malcontento dei commercialisti nei confronti, da ultimo, del governo appena caduto (che tra l’altro negli interlocutori non cambia nella sua nuova formazione) e dell’amministrazione finanziaria. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il decreto fiscale, che ha aggiunto otto nuovi adempimenti per i professionisti. I quali già passano, insieme alle imprese, oltre 240 ore l’anno per rispettare le scadenze fiscali e previdenziali. Servono, al contrario, secondo la categoria, regole chiare e definite, una normativa più snella, semplificazioni e rispetto delle regole, dei ruoli, dei cittadini e dei commercialisti che operano a disposizione dell’amministrazione finanziaria. Gabriele Ventura