PROFESSIONI: Il direttore Daniela Carraro: controlli complessi in tempi giusti (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

 

 

I vantaggi dell’accordo: la squadra al servizio degli iscritti

Il direttore Daniela Carraro: controlli complessi in tempi giusti

 

 

Daniela Carraro, 59 anni, Direttore Generale della Ulss 4 Alto Vicentino dal 1° gennaio 2013 dopo due mandati dal 2003 alla Ulss 5 Ovest Vicentino e 21 Legnago. Laureata in giurisprudenza a Padova, tesi e stage alla Comunità europea, abilitata avvocato, è dirigente dal 1987 e capo settore dal 1989. Iscritta anche all’Ordine dei Giornalisti. Con il Bilancio Sociale partecipa dal 2007 all’Oscar di Bilancio della pubblica amministrazione, finalista in tre occasioni con la Ulss 21 e con la Ulss 4. In 13 anni ha amministrato circa 6 mila dipendenti e convenzionati del Servizio sanitario regionale e bilanci annuali dell’ordine di circa 300 milioni di euro all’anno. Ha amministrato otto diversi ospedali, avviato cinque Utap e le nuove aggregazioni dei medici di medicina generale. Crede nella prevenzione primaria e nelle vaccinazioni, la prima in Veneto a interdire al fumo le aree all’esterno degli ospedali.

Domanda. Avv. Carraro, partiamo dalle note dolenti. Lo scorso aprile, la Conferenza Stato-Regioni ha stabilito un taglio di 2,3 miliardi per la sanità pubblica. Quale impatto avranno i tagli sull’organizzazione e sulle prestazioni erogate dal servizio sanitario in Veneto?

Risposta. Il Veneto assicura ai cittadini veneti un sistema complesso, con qualificate unità di offerta, gli ospedali organizzati su livelli di complessità coordinati tra loro, facendo perno sulle due aziende ospedaliere collegate alle Università, e una vasta rete di ospedali denominati «’spoke» raggi, peculiarità organizzative e per la capacità di assicurare bilanci in ordine a fronte di un sistema sociosanitario in cui l’integrazione è assicurata, i Livelli essenziali di assistenza garantiti e ampliati. Ritengo che il Veneto abbia le capacità di far fronte a questo ennesimo taglio di risorse, lavorando con ancora maggiore intensità sui nodi dell’organizzazione e quindi senza che i servizi ai cittadini ne abbiano a risentire.

  1. La Regione Veneto ha istituito un tavolo per studiare i meccanismi di integrazione tra il Servizio sanitario regionale e i fondi sanitari integrativi. Quali risultati sono stati finora raggiunti?
  2. La regione Veneto è all’avanguardia nella conduzione di un bilancio sociosanitario in equilibrio e nella ricerca delle forme di finanziamento più adeguate al tempo storico in cui stiamo vivendo. Sono certa che il Tavolo istituito in materia dalla regione del Veneto stia lavorando con molta professionalità e impegno e presto vedremo i risultati. Sono convinta che si apriranno prospettive interessanti e innovative.
  3. La convenzione siglata tra l’Ulss 4 Alto Vicentino e Cadiprof può svolgere un ruolo decisivo per la salute di una fascia di popolazione. Quali possono essere, dunque, i vantaggi per i dipendenti degli studi professionali interessati all’accordo?
  4. La convenzione che è stata firmata tra Cadiprof e l’Ulss 4 Alto Vicentino apre una nuova prospettiva di servizi per i cittadini. In questo caso gli interessati sono i dipendenti degli studi professionali che godono di una copertura di servizi aumentata e sostenuta dai fondi della propria cassa di assistenza. Si deve precisare che si tratta di accertamenti svolti su richiesta degli interessati, che non interferiscono con i servizi garantiti ai cittadini, e quindi sono effettuati al di fuori dell’orario di servizio da parte del personale. I vantaggi per gli iscritti in un primo tempo consisterà nella possibilità ulteriore di programmare controlli complessi in tempi adeguati. Penso che altri risultati saranno disponibili appena dopo un periodo di attività della convenzione, magari dopo sei-dieci mesi. Io personalmente prevedo risultati interessanti soprattutto per quella parte della prevenzione primaria che punta a stili di vita corretti, lotta al fumo, all’obesità e allo scarso movimento fisico, impegno per il corretto uso dei farmaci e degli accertamenti medici.
  5. La convenzione prevede un’ampia gamma di prestazioni di prevenzione oncologica e cardiovascolare. In questo ambito come si integra l’attività dell’Ulss4 con un fondo sanitario come Cadiprof?
  6. Per quanto riguarda gli aspetti delle malattie cardiovascolari e oncologiche la convenzione si integra soprattutto con i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali già avviati all’interno dell’Ulss 4 nell’ambito della programmazione dell’assistenza primaria e che vede una avviata collaborazione tra medici di famiglia e medici specialisti soprattutto dell’ospedale. Sarà una bella sfida per noi tutti che collaboriamo alla buona riuscita della convenzione che non induca quello che chiamiamo «consumismo sanitario» che nulla aggiunge alla salute delle persone, ma anzi induce una gestione ansiosa e spesso immotivata dei propri disturbi di salute. Resta solido come una roccia il sistema che è a disposizione dei cittadini per le cure in acuzie e per tutti i casi di bisogno.
  7. Elevate prestazioni sanitarie, insieme all’efficienza amministrativa e gestionale, rappresentano i punti di forza dell’accordo. Avete previsto particolari procedure per raggiungere tali obiettivi?

R. La convenzione mette a disposizione degli iscritti alla Cadiprof un insieme di operatori del sistema sanitario del Veneto di eccellente qualità professionale e umana. La garanzia è data dall’Ulss stessa e in questa convenzione abbiamo dato la possibilità di collaborare a tutti i medici, che infatti sono presenti in quanto squadra e non come singoli come avviene nella libera professione che pure il nostro sistema veneto prevede. Dal punto di vista della gestione materiale delle prenotazioni abbiamo messo in campo un sistema dedicato, che opera in aggiunta e non a scapito dei canali istituzionali che curiamo moltissimo anche sul piano dell’utilizzazione degli strumenti informatici.

 

 

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