PROFESSIONI: Ingegneri: nel percorso formativo serve coerenza con la professione (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

 

Ingegneri: nel percorso formativo serve coerenza con la professione

La formazione in Italia è scollegata dalla professione di ingegnere. Difformità di contenuti nei percorsi formativi della stessa classe di laurea tra una università e l’altra, possibilità di accedere all’albo anche per i laureati provenienti da dipartimenti distanti dall’ingegneria, come matematica, fisica e scienze naturali, non corrispondenza biunivoca tra corso di studi e settore dell’albo professionale a cui è possibile iscriversi. È quanto emerge, tra l’altro, da una ricerca diffusa dal centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri, dal titolo «Esercizio della professione di ingegnere e formazione universitaria: un rapporto da rinsaldare». Lo studio, in particolare, mette a confronto i percorsi formativi di tutti i corsi di laurea di primo e di secondo livello dell’ambito ingegneristico, suddivisi per classe di laurea, con un’analisi dettagliata dei settori scientifico-disciplinari coinvolti e dei crediti attribuiti a ogni insegnamento. L’analisi è stata suddivisa in due fasi, realizzate rispettivamente nel 2013 e nel 2014. Il centro studi ha esaminato 1.008 piani di studio delle facoltà di ingegneria, di cui 412 di primo livello, 34 corsi magistrali a ciclo unico e 562 corsi di laurea magistrale. Il documento mostra come da un lato gli atenei, colpiti dai tagli e dai frequenti cambiamenti normativi, siano stati obbligati a trasformare l’architettura dei corsi, dovendo sfruttare al massimo le scarse risorse economiche e umane disponibili. Dall’altro lato, gli ordini professionali si sono trovati di fronte al dpr n. 328/2001, che ha mutato completamente l’accesso agli albi professionali e in particolare all’albo degli ingegneri, consentendolo anche a nuovi profili prima esclusi, come ad esempio gli informatici o alcune categorie di architetti e di dottori «specialistici» in Scienze matematiche, fisiche e naturali e, contemporaneamente, impedendolo ad altri. In diversi casi, inoltre, documenta l’indagine, le competenze acquisite presentano lacune in settori disciplinari peculiari dell’Ingegneria. In generale, secondo il centro studi Cni, alla riforma che ha riguardato gli ordini professionali, non è seguito un riordino altrettanto compiuto dell’Università. In termini concreti, lo studio mostra come i 180 crediti necessari per conseguire la laurea vengano suddivisi tra le diverse attività formative con modalità che variano sensibilmente da corso a corso.   Gabriele Ventura 

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