PROFESSIONI: Ingegneria ad alto appeal (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

La fotografia scattata dal presidente del Cni al congresso di Palermo
Ingegneria ad alto appeal
I laureati sono 700 mila. Settore civile in crisi

da Palermo Simona D’Alessio

La laurea in ingegneria? Conserva il suo (solido) «appeal», poiché nell’ultimo quinquennio è salita di circa 100 mila unità la quota di chi l’ha ottenuta, arrivando a sfondare il tetto di quasi 700 mila possessori del titolo di studio, in Italia. Una fetta della categoria, però, ha subito gli effetti (funesti) del crollo delle gare per i servizi di ingegneria e architettura e del mercato delle costruzioni: sono i lavoratori attivi nel settore civile e ambientale, giacché l’importo complessivo a base d’asta per gli appalti è calato «dagli oltre 8 miliardi di euro del 2011 ai circa 5» dell’anno scorso. È l’affresco restituito dal presidente del Consiglio nazionale dei professionisti, Armando Zambrano, nella relazione d’apertura del 61° congresso, al teatro Massimo di Palermo, occasione per affermare la necessità di affrontare una «riorganizzazione volontaria» della galassia dei 106 ordini, sulla base dell’abolizione degli Enti provinciali; quel che conta, ha chiarito, è garantire agli iscritti la gamma di servizi necessaria a rispondere ai nuovi obblighi di legge, come la formazione continua e l’assicurazione professionale, e ad «operare adeguatamente nel mercato», attraverso il «monitoraggio sui bandi d’appalto e la revisione delle parcelle».
Al di sotto di una certa soglia dimensionale, tuttavia, è difficile mantenere buoni standard di efficienza: il panorama comprende tanto presidi territoriali che non superano i 400 iscritti (come Verbania, Biella, Gorizia), quanto aree provinciali con oltre 10 mila ingegneri (Roma, Napoli e Milano), e organismi «intermedi» che ne contano da 1.000 a 3 mila (56); esiste, poi, un rapporto inversamente proporzionale tra la grandezza degli ordini e la quota dovuta da chi vi appartiene, perché in quelli con meno di 500 unità il versamento medio è pari a 223,3 euro, in quelli con una platea ingente, invece, la somma pagata scende fino a 141,6.
Questione da non trascurare, inoltre, secondo Zambrano è quella delle tariffe, legata all’esame, in commissione lavoro al senato, del testo sul «Jobs act degli autonomi» e sul lavoro agile (2233): a seguito dell’audizione del Consiglio nazionale e della Rete delle professioni tecniche, ha sottolineato, è stato presentato un emendamento che prevede «una delega al governo ad adottare, su proposta del ministro della giustizia, sentiti l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato e gli ordini e collegi professionali interessati, uno o più decreti legislativi finalizzati a fornire alla committenza privata che conferisce incarichi» ad esponenti di varie categorie «strumenti di orientamento e di supporto, mediante la definizione di standard prestazionali minimi e dei relativi parametri di costo».
Nella prima giornata dell’assise palermitana, infine, il sottosegretario ai trasporti Simona Vicari ha posto l’accento sulla «battaglia portata a compimento» che ha spianato alle libere professionisti la strada per usufruire dei fondi Ue, dopo l’equiparazione normativa alle Piccole e medie imprese (Pmi), nell’ultima legge di Stabilità (28/2015).

Foto del profilo di Andrea Gentile

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