ITALIA OGGI
L’Antitrust chiede trasparenza ai fondi interprofessionali
Più trasparenza per i fondi interprofessionali che finanziano i piani formativi aziendali. Lo chiede l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha inviato al ministero del lavoro e all’Inps un parere (pubblicato nel bollettino n. 15 del 9 maggio scorso) contenente una serie di misure per eliminare le criticità riscontrate, dal punto di vista delle dinamiche concorrenziali, nel mercato dei servizi formativi finanziati dai fondi. Anzitutto, a parere dell’Antitrust, i fondi devono considerarsi alla stregua di organismi di diritto pubblico, ai sensi della normativa in materia di appalti pubblici. Quindi, ogni rapporto negoziale intrattenuto a titolo oneroso e in regime di esternalizzazione con soggetti terzi, deve essere regolamentato da un contratto scritto di diritto pubblico stipulato a valle di una idonea procedura selettiva ad evidenza pubblica posta in essere dal fondo. Secondo il Garante, i fondi devono predeterminare e rendere pubblici con un adeguato grado di dettaglio: tutti i presupposti richiesti per ottenere l’approvazione dei piani formativi; le modalità e le tempistiche entro cui i fondi si impegnano ad approvare i piani formativi; le modalità e le tempistiche entro cui i fondi si impegnano a richiedere le eventuali integrazioni o a esaminare i riscontri alle integrazioni richieste; le modalità con cui deve essere rendicontata l’esecuzione dei piani formativi autorizzati per la liquidazione dei finanziamenti. In questo modo, vengono assicurate modalità e tempistiche approvative certe ed oggettive agli interlocutori negoziali, che possono così evitare possibili disparità e svantaggi competitivi dovuti all’eccessivo margine di discrezionalità, da parte dei fondi, in sede di scrutinio dei piani formativi proposti. Dalle analisi effettuate dall’Antitrust risulta che non tutti i fondi, attualmente, provvedono a esternalizzare attività di propria pertinenza attraverso meccanismi a evidenza pubblica, in linea con la normativa in materia di appalti pubblici a livello comunitario e nazionale. Gabriele Ventura