PROFESSIONI: Norme da applicare senza sconti (Italia Oggi)

ITALIA OGGI
Il presidente Inrl Virgilio Baresi sulle disposizioni in materia di abilitazione e formazione
Norme da applicare senza sconti
Sulla revisione legale non si torna indietro: c’è una norma europea ed una norma italiana che non si discutono e che si devono applicare: è questa la pronta replica dei vertici dell’Inrl all’ennesimo tentativo dei commercialisti di rimettere in discussione l’obbligo di un esame integrativo e la stessa formazione professionale che associazioni come l’Inrl svolgono da anni. La mossa dell’ordine dei commercialisti è stata oggetto di una lettera indirizzata nei giorni scorsi al ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, nella quale si chiede di ripristinare l’equipollenza nell’abilitazione professionale e di stabilire addirittura nuovi limiti per la formazione, precludendola ad associazioni poco rappresentative. «Certe richieste», ha ribattuto prontamente il presidente dell’Inrl Virgilio Baresi, «sono fuori tempo e fuori luogo. Ribadiamo che la legislazione europea, superiore a quella nazionale, non si può discutere, ma si deve applicare senza scorciatoie. Siamo sicuri che il mef trarrà le debite conclusioni in merito ad una richiesta irricevibile, perché porrebbe l’Italia fuori dall’Europa, incorrendo in una infrazione dalle pesanti sanzioni da parte dell’Ue. Noi ci opporremo energicamente e reclameremo affinché venga rispettata la norma europea, ribadendo che proprio all’interno dell’Unione europea c’è il pieno riconoscimento di numerose associazioni già accreditate presso i vari sistemi giuridici europei. Tra l’altro gli ordini professionali sono un retaggio del passato, come sostenuto dallo stesso presidente del Parlamento europeo Jean Claude Juncker. Se i commercialisti non riescono ad adeguarsi si troveranno certamente esclusi prima dall’Europa eppoi dall’Italia, in considerazione che proprio il sistema ordinistico verrà presto abolito nei paesi dell’Ue. Di certo interverremo fin dalla prossima settimana con una lettera ad hoc al commissario Ue Lord Hill, per informarlo sull’anomalia perpetrata dai commercialisti». Passando agli aspetti più concreti della nuova normativa, in occasione di un incontro dei vertici Inrl al ministero di giustizia, tenutosi pochi giorni fa, Caterina Garufi, magistrato addetto all’ufficio legislativo del ministero ha dichiarato: «Il ministero di giustizia con il Mef, in particolare con la Ragioneria dello stato, proprio in queste settimane sta finalizzando l’elaborazione delle soluzioni operative per attuare il Decreto che disciplina e regolamenta l’esame per l’accesso alla professione di revisore legale. In questo studio è prevista anche una interlocuzione con il Ministero dell’università e della ricerca per individuare le pratiche operative d’attuazione, più consone e condivise del decreto 2016». E sempre nei giorni scorsi, presso Montecitorio, si è svolto un breve ma costruttivo incontro tra il presidente Inrl e il ministro per le riforme costituzionali e rapporti con il parlamento, Maria Elena Boschi, alla quale Baresi ha chiesto un incontro per rappresentarle tutte le possibili attività che i revisori legali possono svolgere in ambito pubblico all’insegna della trasparenza e correttezza contabile e nell’ottica di fornire un contributo professionale nei riguardi di quegli enti locali chiamati proprio in occasione della riforma costituzionale ad un virtuoso salto di qualità nella gestione di servizi e strutture della collettività. In tale ambito ben si innesta il recente accordo tra l’Inrl e Leganet, società di servizi della Legautonomie, per l’allestimento sul territorio degli sportelli etici nei quali i revisori legali iscritti all’Istituto potranno fornire consulenze gratuite per cittadini e microimprese. Al momento già due sportelli sono stati aperti a Campobasso e Ladispoli e nella fase di start-up sono previste altre quattro apertura in altrettanti comuni italiani. Un accordo di alto valore etico-economico che il presidente Baresi intende sottoporre all’attenzione del ministro Boschi che proprio nella giornata di celebrazioni dei 100 anni di Legautonomie presso il parlamento ha ricordato come «Le intuizioni di Legautonomie, soprattutto negli anni recenti, hanno anticipato soluzioni di grande valore per le amministrazioni locali, chiamate a fronteggiare problemi quotidiani ai quali nessun sindaco può sottrarsi. Ed ecco perché il ruolo di Legautonomie può diventare cruciale ora che si è alla vigilia di grandi cambiamenti e nel pieno del recepimento delle direttive europee che incidono nell’attività socio-economica dei singoli territori». Anche il presidente di Legautonomie, Marco Filippeschi, ha insistito sull’importanza di «vigilare, assieme al mondo professionale, sulle singole attività locali che compongono una moderna rete di servizi, aprendo spazi di gestione associata tra comuni e altre realtà. Compito di Legautonomie, oggi come ieri, è quello di rappresentare gli interessi della collettività, presidiando servizi ed anche la finanza locale». Prosegue intanto l’impegno dell’Inrl nell’ambito della professione, ribadendo agli iscritti l’obbligatorietà dell’aggiornamento che può essere svolto con i percorsi Fad (formazione a distanza) predisposti dall’Istituto.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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