PROFESSIONI: Orientati alla laurea triennale (Italia Oggi)

ITALIA OGGI
Il progetto che modifica l’accesso alla professione, prove tecniche sul territorio
Orientati alla laurea triennale
Savoncelli: colti gli elementi più innovativi della proposta

Non è raro che le dinamiche del cambiamento siano recepite con maggiore velocità dalla società rispetto alle istituzioni, fisiologicamente soggette ai tempi delle fasi istruttorie e parlamentari. È quanto sembra stia accadendo anche per il progetto di riforma del percorso di accesso alla professione proposto dal Consiglio nazionale geometri e geometri laureati: in attesa di essere incanalato dagli organi preposti verso la fase di emanazione dei provvedimenti, sul territorio è già (in parte) realtà. Nell’anno accademico 2016/2017 debutteranno in Emilia Romagna, Toscana e Lombardia tre percorsi didattici ispirati ai contenuti del progetto della Categoria: un corso postsecondario a valenza di laurea triennale denominato «Gestione edilizia e del territorio», sul quale è intervenuto a più riprese Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio nazionale geometri e geometri laureati. Il primo nasce dalla collaborazione tra il Collegio geometri e geometri laureati di Rimini, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, il supporto logistico dell’università degli studi di San Marino, e gli istituti tecnici indirizzo Cat provinciali; il secondo è il risultato della convenzione stipulata tra il Collegio geometri e geometri laureati di Siena, l’Università telematica internazionale UniNettuno e gli istituti tecnici indirizzo Cat provinciali; il terzo coinvolge il Collegio geometri e geometri laureati di Lodi, il locale istituto tecnico «A. Bassi» e l’Università di San Marino. Sempre in Lombardia iniziative analoghe a Brescia e Lecco, e ancora in Friuli Venezia Giulia (Udine), Puglia (Foggia, Lecce), Sardegna (Oristano).
Domanda. Presidente Savoncelli, qual è la valenza di queste iniziative che nascono sul territorio?
Risposta. In via preliminare, occorre chiarire che non è ancora possibile parlare di sperimentazione in senso stretto: i corsi in via di attivazione appartengono alla classe L-7 Ingegneria Civile e Ambientale previsti dal dpr 328/2001. Ci sono, però, elementi di novità: riferendosi a una normativa già vigente, introducono modalità di accesso diretto all’esame di abilitazione perché già comprensivi di tirocinio e, soprattutto, avvicinano gli studenti a una visione del percorso universitario sovrapponibile al progetto di riforma voluto dal Consiglio nazionale, con particolare riferimento alle variabili più innovative.
D. Entrando nel dettaglio?
R. In primo luogo, un piano di studi focalizzato su materie che caratterizzano in maniera univoca la professione di geometra, distinguendola da profili limitrofi come l’architetto o l’ingegnere: un percorso altamente professionalizzante e per questo immediatamente spendibile nel mercato del lavoro. In secondo luogo, il coinvolgimento diretto degli istituti tecnici che, di fatto, assumono una doppia responsabilità: da un lato, quella di indicare con chiarezza il futuro percorso di carriera degli studenti, allineando aspettative e richieste del mercato; dall’altra di intensificare i rapporti tra scuola e professioni, con l’obiettivo di soddisfare la richiesta di tecnici di primo livello. In ultimo, la collaborazione con atenei tradizionali e telematici, nell’ottica della complementarità didattica.
D. In relazione a questo ultimo punto, i progetti coordinati dai collegi provinciali di Rimini, Siena e Lodi possono essere considerati pilota?
R. Indubbiamente forniranno indicazioni importanti a chi verrà dopo di loro: in scia vi sono Brescia, Lecco, Udine e molto si muove anche nelle sedi del centro e del sud Italia. La partecipazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia, grazie alla sua articolazione a «rete di sedi» e al supporto logistico dell’Università di San Marino, è garanzia di una diffusa presenza sul territorio; le convenzioni siglate con l’ateneo telematico UniNettuno introducono un modello d’insegnamento e apprendimento a distanza innovativo, riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale e che lo stesso Consiglio nazionale ha valorizzato mediante la convenzione stipulata con l’ateneo (nella persona del rettore, professoressa Maria Amata Garito) che prevede il riconoscimento dei crediti formativi per gli iscritti che intendono frequentare specifici corsi di laurea. Senza dimenticare che entrambi i modelli, tradizionale e telematico, contribuiscono ad assicurare un alto livello di scolarità anche a ragazzi altrimenti impossibilitati a proseguire gli studi universitari fuori sede.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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