ITALIA OGGI
Il presidente scrive a Rossella Orlandi sugli adempimenti tributari
Pressing commercialisti
Longobardi: sospensione feriale dei termini
I commercialisti chiedono la sospensione feriale dei termini per fornire riscontro alle diverse comunicazioni del fisco recapitate in questi giorni ai contribuenti: anomalie sugli studi di settore, richieste di documenti per i controlli formali delle dichiarazioni, inviti alla compliance. Adempimenti che si sommano alle attività ordinarie di assistenza tributaria, tradizionalmente piuttosto intense tra giugno e luglio dato l’accavallarsi di scadenze, mandando in tilt gli studi professionali. Per questo motivo il presidente dei commercialisti italiani, Gerardo Longobardi, ha inviato ieri una lettera al direttore dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, chiedendo di intervenire in via amministrativa per spostare i termini di risposta dei contribuenti a dopo le ferie estive.
Una problematica che avrebbe dovuto trovare una soluzione definitiva per legge. Il tema è emerso con forza nell’ambito del tavolo tecnico per le semplificazioni fiscali istituito presso il Mef. L’esecutivo, per mezzo del viceministro all’economia Luigi Casero, aveva rassicurato la categoria sull’imminente inclusione della proroga dei termini per rispondere al fisco nel pacchetto semplificazioni-bis (si veda ItaliaOggi del 12 maggio 2016). Provvedimento che però non ha mai visto la luce, né nella versione inizialmente ipotizzata di dlgs correttivo della delega fiscale (da emanare entro il 6 giugno scorso), né nella forma successivamente immaginata di decreto-legge.
«La mancata approvazione del decreto bis sulle semplificazioni fiscali è davvero incomprensibile», commenta Longobardi, «ci auguriamo che il governo trovi il modo di recuperarne i contenuti il prima possibile. Sarebbe paradossale rinunciare ad un pacchetto di norme a costo zero sulle quali c’è la massima condivisione, anche quella dell’amministrazione finanziaria. Tanto più nelle ore in cui il premier Matteo Renzi rilancia meritoriamente l’impegno per un fisco più vicino ai cittadini».
È stato proprio lui, martedì in un’intervista radiofonica, a confermare l’arrivo di una nuova ondata di semplificazioni tributarie entro la fine dell’anno, in quadro più generale di «umanizzazione» del fisco che comporterà tra l’altro l’abolizione di Equitalia (si veda ItaliaOggi di ieri). In assenza di una norma di legge, nel frattempo, il Cndcec chiede alle Entrate di emanare un provvedimento direttoriale, come già avvenuto nel 2015, al fine di garantire più tempo ai contribuenti chiamati a rispondere a richieste di informazioni, documenti, alert di anomalia, questionari, inviti a comparire e simili. «L’imminenza della pausa estiva non assicura che si possa trovare un veicolo legislativo che, in via d’urgenza, tramuti in legge prima di agosto la norma sulla sospensione feriale dei termini», chiosa Longobardi, «per questo motivo rappresentiamo all’Agenzia la necessità di un provvedimento che, analogamente a quanto previsto lo scorso anno, disponga lo slittamento a fine settembre del termine per rispondere alle richieste di documentazione relative al controllo formale delle dichiarazioni, ricevute dai contribuenti nel corrente mese di luglio». Dall’Agenzia delle entrate fanno sapere che sono allo studio misure dirette ad agevolare l’operato dei professionisti ma che rientrano nell’ambito amministrativo. Nulla da fare, visto che si possono modificare solo per legge, sui versamenti e gli adempimenti, più spazio di manovra invece sulla presentazione di documenti e altre misure allo studio dell’amministrazione. Tra le norme in procinto di essere inserite nel pacchetto semplificazioni bis, ma ancora ferme ai box, vi erano anche il ripristino della possibilità di presentare gli F24 con saldo superiore ai 1.000 euro in formato cartaceo per i contribuenti privati (non titolari di partita Iva), l’abolizione del registro delle lettere di intento e l’irrilevanza reddituale delle spese di trasporto anticipate dal committente al professionista. Valerio Stroppa