PROFESSIONI: Primi bandi per i fondi Ue ai professionisti (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Primi bandi per i fondi Ue ai professionisti
In almeno 9 Regioni è consentito l’accesso alle risorse Fse o Fesr in concorrenza con le Pmi

Lun.21 – Aiuti per inserire praticanti in studio, incentivi per il coworking e la formazione continua sotto l’ombrello del Fondo sociale europeo. Ma anche sostegno all’avvio dell’attività, misure per facilitare l’accesso al credito, contributi per acquistare attrezzature high-tech, attingendo al Fondo europeo di sviluppo regionale. Sono alcuni degli strumenti messi in campo dalle Regioni per consentire anche a professionisti e partite Iva di accedere ai finanziamenti europei, come prevede la legge di Stabilità 2016.
Ad oggi sono almeno nove le Regioni che si sono attrezzate per arrivare ai primi bandi per il Fse o il Fesr, che potenzialmente saranno accessibili, oltre che alle piccole e medie imprese, come è successo finora, per una platea potenziale di 3,2 milioni di professionisti e autonomi. Sul piatto ci sono 31,1 miliardi di risorse Ue assegnate all’Italia per il periodo 2014-2020 a cui si aggiunge la quota di cofinanziamento nazionale di circa 20 miliardi.
Il faro su professionisti e autonomi è acceso, ma ciascuna regione procede in base alle proprie priorità e con tempi diversi. Per individuare una linea comune di intervento proprio mercoledì si terrà a Roma una riunione della commissione Affari europei della Conferenza delle Regioni. Un’esigenza, quella del coordinamento, sentita anche dai professionisti, come spiega il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella: «Per facilitare il dialogo con le Regioni e non disperdere tempo ed energie – spiega – costituiremo un’agenzia dei professionisti per l’Europa, in collaborazione con l’Adepp».
I precursori
I primi tentativi di aprire i fondi Ue a professionisti e autonomi, ancora prima della legge di Stabilità e in alcuni casi già nel corso della programmazione 2007-2013, hanno riguardato il Fse. Qui i pionieri sono stati Toscana, Emilia-Romagna, Puglia, Veneto e Lazio. La Toscana finanzia con i fondi Ue tirocini per praticanti, coworking e interventi a sostegno della formazione continua. Anche l’Emilia-Romagna si è mossa in questa direzione, come dimostrano due bandi chiusi a fine 2015 per alta formazione o specializzazione nel settore cinematografico o nel mondo dello spettacolo.
Per i fondi Fse la Puglia punta sul microprestito e prevede finanziamenti agevolati da 5mila a 25mila euro anche per professionisti, in forma singola o associata. In Veneto professionisti e autonomi possono oggi accedere a due bandi a sportello per finanziare progetti di miglioramento della competitività e sulla formazione continua. Su quest’ultimo settore punta anche il Lazio, ad aprile arriverà un nuovo bando aperto anche ai singoli professionisti che ricalca una misura avviata un anno fa. Anche nelle Marche il raggio di azione dei fondi europei era già stato esteso ai professionisti. Il Piemonte sta invece scaldando i motori ed entro fine anno attiverà una misura per finanziare l’avvio di attività, con un focus particolare sui lavoratori autonomi.
Le nuove iniziative
La vera partita oggi si gioca soprattutto sul Fesr. Qui la Puglia ha agito d’anticipo e con i Nidi (Nuove iniziative di impresa) prevede la possibilità di erogare agevolazioni a fondo perduto anche ai professionisti. C’è l’obbligo di costituire un’associazione ma non è necessaria la registrazione alla Camera di commercio. In Lombardia sono in rampa di lancio due bandi per un totale di 58,5 milioni aperti anche ai professionisti (singoli o associati): da un lato controgaranzie per facilitare l’accesso al credito e dall’altro misure a favore dell’avvio dell’attività. Le Marche hanno recepito le nuove regole e ne terranno conto nei prossimi bandi, che finanzieranno parzialmente investimenti in attrezzature informatiche o in efficienza energetica.
Per i professionisti, ora, si aprono dunque due sfide: la prima è acquisire dimestichezza nella progettazione, per accedere ai fondi europei, in competizione con le Pmi, dato che non sempre esisteranno bandi “dedicati”. La seconda è reperire risorse proprie, laddove i bandi regionali prevedano fondi da restituire o un finanziamento parziale dei progetti (come ad esempio in Sardegna e in Lombardia).
Contribuire alla specializzazione dei professionisti nel campo della europrogettazione è uno degli obiettivi della Cassa forense, come spiega il presidente Nunzio Luciano: «Organizzeremo corsi ad hoc: è fondamentale che ci siano competenze specifiche su questi temi». Chiara Bussi Valentina Melis

Foto del profilo di Andrea Gentile

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