PROFESSIONI: Professioni, Mise al lavoro (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Il tavolo tecnico per la competitività indetto dal sottosegretario Vicari

Professioni, Mise al lavoro

E l’obiettivo sono politiche regionali uniformi

 

 

 

Politiche regionali uniformi per le azioni di sostegno ai professionisti. Come? Grazie a un protocollo d’intesa in materia di politiche e misure per il rafforzamento della competitività dei professionisti che sarà siglato a breve tra il ministero dello sviluppo economico e gli assessorati alla regioni. La partita sui fondi europei, dunque si gioca con questa nuova carta annunciata ieri dal sottosegretario allo sviluppo economico Simona Vicari alla conclusione del tavolo di lavoro «Competitività delle libere professioni», richiesto proprio dagli ordini e dalle rappresentanze delle professioni non ordinistiche. Un’intesa che prevede una serie di misure che vanno dall’eliminazione e la riduzione degli ostacoli burocratici che limitano l’attività economica dei professionisti alla semplificazione e lo snellimento della normativa. Del resto uno degli obiettivi del tavolo coordinato dal Mise e che ha visto la partecipazione di tutte le componenti del mondo professionale ordinistico (Cup, Rtp), delle casse previdenziali (Adepp) e delle associazioni non ordinistiche era proprio quello di sbrogliare la matassa dell’accesso a queste forme alternative di credito, sulla carta aperte alle professioni (assimilate alle imprese) nella sostanza ancora inaccessibili. Uno dei temi più sentiti è proprio il capitolo dei fondi strutturali (o indiretti) europei decisi e indetti dalle singole autonomie locali sulla base dei risultati dei cosiddetti tavoli di partenariato ai quali vengono invitate le parti sociali locali per raccoglierne le esigenze. Ma sono pochissime le regioni ad aver emanato bandi direttamente riservati ai professionisti o ad averli inclusi tra i beneficiari. «Il governo», ha dichiarato il sottosegretario, «ha subito recepito l’allarme lanciato dalle libere professioni. Siamo consapevoli che ad oggi, a differenza di quanto accade in Europa, i liberi professionisti non dispongono di tutti gli strumenti necessari per essere equiparati a vere e proprie micromiprese. Ridare dignità a questo mondo è una priorità del Mise e oggi abbiamo tracciato un importante passo avanti grazie a una concertazione responsabile e ricca di spunti». «Le proposte presentate dal sottosegretario», ha detto Gaetano Stella presidente di Confprofessioni, «vanno nella giusta direzione, ma dobbiamo fare in fretta», in questo senso ha aggiunto, «ci sono alcune best practices, come Friuli Venezia Giulia e Toscana, che possono rappresentare sicuramente un esempio da seguire. Al tempo stesso ci sono numerose misure che se effettivamente applicate alle attività professionali, per esempio il sostegno all’autoimprenditorialità e start-up professionali, possono rappresentare una leva competitiva straordinaria per gli studi professionali». «Abbiamo partecipato al tavolo in maniera propositiva al tavolo», ha commentato Armando Zambrano coordinatore della Rete delle professioni tecniche, ma «fino ad ora quello che emerge è che nessuna regione ha predisposto dei bandi ai quali sia possibile realmente per i professionisti accedere. Per questo ben venga l’iniziativa del sottosegretario Vicari che ci permetterà davvero di poter accedere a un sostegno da cui le professioni sono state ingiustamente escluse». Soddisfatta anche Marina Calderone presidente del Comitato unitario delle professioni che ha aggiunto: «Siamo molto sensibili alle necessità dei nostri iscritti e confidiamo che da queste iniziative possano nascere opportunità concrete per i professionisti». Benedetta Pacelli 

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