IL SOLE 24 ORE
Sanità. Via libera del Senato al riordino: la parola passa alla Camera
Professioni, primo sì alla riforma
Infermieri, medici, dentisti e tutte le professioni sanitarie, oltre un milione e 100mila operatori, hanno ricevuto ieri un’importante assist dal Senato. Dopo quasi tre anni è stato infatti approvato il Ddl omnibus presentato dalla ministra Beatrice Lorenzin quando premier era Enrico Letta. Ora il testo va al voto della Camera.
Trial clinici, medicina di genere, parto indolore in tutti i reparti di maternità, lotta all’abusivismo professionale con tanto di aggravante per reati commessi ai danno di pazienti ricoverati. Ma anche la riforma degli Ordini di medici e farmacisti, come del Collegio degli infermieri. E poi il punto più controverso, su cui c’è stata grande polemica: la nascita di nuovi ordini e di albi di professioni sanitarie (chimici, fisici, osteopati e chiropratici). Una riforma attesa da decenni (la normativa risale al 1934), che ha l’obiettivo di tutelare contemporaneamente la dignità professionale degli operatori e gli stessi assistiti.
Prima artefice della legge la relatrice, e presidente della commissione Sanità, Emilia De Biasi (Pd): «Abbiamo scelto alcune priorità: la ricerca clinica e la sperimentazione farmacologica fondamentali per il nostro Paese; il parto indolore perché, prima di ragionare sui programmi di fertilità, va affermata la sicurezza della maternità. Senza dimenticare le sanzioni nei confronti di chi maltratta anziani e disabili nelle case e nelle residenze protette».
Con il provvedimento si stabilisce che gli Ordini sono enti di diritto pubblico non economico che svolgono funzioni sussidiarie dello Stato e si procede a una netta separazione tra funzione giudicante e istruttoria, in modo da aumentare la trasparenza nelle funzioni di vigilanza. Per le farmacie è introdotto il divieto esplicito di vendere sostanze dopanti. La riforma riguarda da vicino anche chimici e fisici, da oggi a tutti gli effetti “professione sanitaria”: «Siamo soddisfatti di un risultato che riafferma ruolo e competenze di chimici e fisici nel comparto sanità», rivendica la presidente del Consiglio nazionale dei chimici, Nausicaa Orlandi.
Intanto proprio ieri è stato trasmesso al parere delle Camere lo schema di decreto legislativo, attuativo della “riforma Madia”, sulle nomine dei manager di asl e ospedali. L’obiettivo è slegare le poltrone dai partiti, in nome della trasparenza e del merito, con un Albo nazionale e la rimozione per inadempienze contrattuali. Lucilla Vazza