IL SOLE 24 ORE
Nuovi lavori. Indagine di Confcommercio sull’economia legata ai servizi
Professionisti senza Albo: dal 2008 crescita del 49%
L’Italia da sempre è la patria delle partite Iva, ma negli anni della crisi la filiera si è allargata con una crescita boom dei professionisti non iscritti a ordini e albi aumentati di quasi il 49% dal 2008 in poi. Una “nuova economia” legata al terziario e ai servizi fatta di 338mila professionisti tra amministratori di condominio, consulenti tributari e d’impresa, informatici, designer, grafici e formatori che produce oltre 5 miliardi (+15,6% in 5 anni) e ha un reddito medio procapite di 16mila euro (in calo di oltre il 20% dal 2008). Una crescita anticiclica (+111mila lavoratori autonomi in 5 anni) – a fronte della generale contrazione dell’occupazione – fotografata da una indagine presentata ieri a Roma da Confcommercio che ha tenuto a battesimo anche la nuova confederazione («Confcommercio professioni») che al suo interno rappresenterà questa nuova fetta dell’economia dei servizi che sta avanzando.
«Questi dati dimostrano che c’è davvero bisogno di creare al più presto le condizioni favorevoli per i lavoratori autonomi, per creare tutte le opportunità di crescita e puntare sul terziario che caratterizzerà sempre di più la nostra economia», ha avvertito il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che non nasconde «un pizzico di delusione» per l’intenzione del Governo di rinviare il taglio dell’Irpef al 2018, «perché di questa misura ne avrebbero beneficiato tutti i contribuenti in regola senza distinzione alcuna».
Per Confcomnercio è necessario agire subito per tutelare queste “nuove” professioni: le proposte contenute in un manifesto vanno dal fisco (taglio dell’Irap, superamento degli studi di settore), alla previdenza (riduzione aliquota contributiva), fino all’accesso al credito.
Una prima risposta a questa richiesta di attenzione è arrivata ieri da Chiara Gribaudo -vice capogruppo Pd alla Camera – che ha ribadito, dopo il blocco dell’aliquota previdenziale degli ultimi 3 anni (al 27%), l’impegno nella prossima legge di bilancio di ridurla al 25 per cento. Altre risposte dovrebbero invece arrivare dal Ddl sul lavoro autonomo atteso in aula al Senato nelle prossime settimane. Un provvedimento che secondo Andrea Mandelli, senatore e responsabile di Forza Italia per i rapporti con le professioni, arriva «dopo una lunga serie di errori del Governo nei confronti di professionisti e partite Iva, troppo spesso considerati figli di un Dio minore».
Marzio Bartoloni