ITALIA OGGI
Sanatoria troppo cara
La norma sulla sanatoria dei ruoli (prevista dal decreto fiscale 193/2016 collegato alla legge di bilancio, attualmente all’esame del Parlamento) si conferma essere una «spada di Damocle» sulle «teste» degli Enti pensionistici dei professionisti che, in buona parte, avevano affidato l’attività di riscossione dei crediti ad Equitalia.
A prendere una posizione ufficiale, dopo le prime riflessioni in ordine sparso nel mondo della previdenza privata (si veda ItaliaOggi del 22 novembre 2016) è stato ieri il presidente dell’Adepp, l’Associazione che raggruppa le Casse, Alberto Oliveti. «È un’ingerenza», ha scandito a margine della presentazione del dossier sugli investimenti, «soprattutto, mi domando: Chi paga? Lo Stato decide per noi, e decide di rottamare le cartelle. E, allora, chi ha pagato regolarmente, come deve interpretare questa situazione?», ha proseguito. Ma il quesito più spinoso (idealmente rivolto al Legislatore) è quello che è arrivato subito dopo: «Chi finanzia questa rottamazione?». Quando «si è deciso di applicare delle more e degli interessi, lo si è deciso in una logica di equità, nel rispetto di chi paga con regolarità» i contributi pensionistici al proprio Ente di categoria, ha proseguito il vertice dell’Associazione. Se, adesso, invece, attraverso una norma si stabilisce «di rottamare, deve esserci una copertura finanziaria». E, infine, così legiferando, «il principio di equità mi sembra venga fortemente messo in dubbio», ha concluso Oliveti. Simona D’Alessio