IL SOLE 24 ORE
Commercialisti. Oggi a Torino governo e professionisti a confronto su semplificazioni e partecipate
Sette proposte per il nuovo Fisco
MILANO. Sospensione fissa ad agosto dei termini amministrativi, per non replicare l’esperienza dell’anno scorso creata dalle 200mila lettere per la compliance arrivate alla vigilia dell’estate; proroga automatica di 60 giorni delle scadenze per dichiarazioni e versamenti quando è l’amministrazione a ritardare provvedimenti attuativi e software applicativi; ma anche innalzamento a mille euro del limite per l’ammortamento dei piccoli beni (fermo al vecchio milione di lire), deducibilità integrale delle spese di aggiornamento professionale, eliminazione della dichiarazione d’intenti ai fini Iva e reintroduzione dell’F24 cartaceo per i soggetti non Iva.
Sono tanti i temi in questa fase al centro del confronto fra commercialisti e governo, che oggi si incontrano a Torino in un convegno per fare il punto su risultati ottenuti e progressi ancora da compiere nel nome dei progetti di semplificazione e trasparenza che i professionisti hanno lanciato dall’ultimo congresso nazionale di Milano. «Con la legge di stabilità – riflette il presidente del Cndcec, Gerardo Longobardi – per la prima volta la nostra professione è stata invitata a offrire il proprio contributo, e ora il confronto prosegue con ministero dell’Economia e agenzia delle Entrate» in vista dei prossimi treni normativi, a partire dal Jobs Act dei lavori autonomi.
L’appuntamento di Torino, a cui partecipano tra gli altri i viceministri dell’Economia, Luigi Casero ed Enrico Morando, e il direttore delle Entrate, Rossella Orlandi, sarà anche l’occasione per mettere sotto esame le novità che i professionisti giudicano da correggere, come l’obbligo di Pos e la revisione dei termini di accertamento.
Ma l’incontro, che nel pomeriggio si concentrerà sulla riforma delle partecipate, in cui i commercialisti operano come consulenti, sindaci e revisori, sarà anche l’occasione per una riflessione su tutti i temi dell’attualità professionale: fra tutti la riforma della giustizia tributaria, colpita dagli scandali di queste settimane, e la decisione del consiglio nazionale di costituirsi parte civile nei procedimenti contro professionisti che si macchiano di responsabilità. «Questa decisione – rimarca Longobardi – serve prima di tutto a ribadire la credibilità di oltre 116mila professionisti, che non può essere sfregiata da poche mele marce». Gianni Trovati