IL SOLE 24 ORE
Commercialisti. Dal 2017 per accedere alla professione
Tirocini in aula fino a sei mesi
Per i giovani aspiranti dottori commercialisti e revisori una parte del tirocinio si può fare in aula. Questa ulteriore possibilità, che diventerà operativa non prima del 2017, è prevista dal regolamento pubblicato sul bollettino del 15 aprile del ministero della Giustizia. Il regolamento consente di fare sei mesi di tirocinio attraverso la frequenza di corsi ad hoc, possibilità facoltativa e alternativa alla pratica svolta presso il professionista. È di questi giorni una lettera del presidente della categoria Gerardo Longobardi rivolta agli Ordini territoriali che sono obbligati per legge (Dpr 137/2012) a predisporre un’adeguata offerta formativa, per invitarli a inviare le richieste per istituire i corsi entro quattro mesi. I corsi dovranno passare il vaglio del Consiglio nazionale e poi quello del ministero della Giustizia che stabilirà anche la data di decorrenza dei corsi stessi. Il “nuovo” tirocinio non potrà sovrapporsi a quello che si può svolgere durante il corso studi. Il regolamento prevede, infatti, all’articolo 4 che il tirocinante deve avere già conseguito la laurea (triennale per l’esperto contabile e magistrale per il dottore commercialista). Gli Ordini potranno rivolgersi, per l’istituzione dei corsi-tirocinio, anche a soggetti terzi, che dovranno essere autorizzati dal Consiglio nazionale. Il tirocinante può frequentare il corso solo se ha ottenuto il nulla osta del professionista presso cui svolge il tirocinio, e potrà, se gli viene consentito da quest’ultimo, proseguire la pratica presso lo studio, tempi permettendo; un’opzione pensata per agevolare coloro che svolgono il tirocinio anche per diventare revisore legale. La norma esclude espressamente il ricorso all’e-learning. Le lezioni si devono svolgere nell’arco di sei mesi, devono prevedere 350 ore di lezione e non sono ammesse assenze per un tempo superiore a un decimo del totale. Sono previste due verifiche, una a metà corso – con 45 domande a risposta multipla – e una alla conclusione del corso; la prima anche se non superata, non preclude la possibilità di proseguire la frequenza, la prova conclusiva, invece, sarà scritta e orale, e il mancato superamento comporta il non riconoscimento dei sei mesi di tirocinio. Le materie da trattare – con leggere differenze per dottori commercialisti e revisori contabili – sono indicate nell’articolo 9 del regolamento e almeno 70 ore devono essere dedicate alle esercitazioni interdisciplinari. Fe. Mi.