PROFESSIONI: Unitarietà e crescita prioritarie (Italia Oggi)

ITALIA OGGI

Riconfermato Virgilio Baresi alla presidenza dell’Istituto nazionale revisori legali
Unitarietà e crescita prioritarie
Inaugurato il mandato per il triennio 2016/2019

Un Istituto all’insegna dell’unitarietà è quello espresso dalle elezioni della settimana scorsa che hanno delineato i nuovi vertici per il mandato triennale 2016/2019. La lista unica «Innovazione nella tradizione» ha raccolto i favori dei cento delegati provinciali, alcuni rappresentati con delega, giunti a Roma per l’assemblea elettiva. «Un successo pieno», ha commentato soddisfatto il presidente rieletto Virgilio Baresi, «che ha premiato la squadra che nell’ultimo triennio ha raccolto determinanti i traguardi per tutta la categoria ed il pieno riconoscimento a livello legislativo e istituzionale, della figura del revisore legale quale libero professionista e difensore della terzietà e della trasparenza contabile sia in ambito pubblico che privato».
Nel corso della sua relazione, il presidente Baresi ha ricordato che «i revisori legali, come già deliberato dalla Commissione europea, a breve saranno ufficialmente riconosciuti come autonoma e distinta libera professione sotto la vigilanza del ministero dell’Economia, mentre i commercialisti saranno separatamente vigilati dal ministero di giustizia. Un successo insperato fino a pochi anni fa». Baresi ha poi ribadito la forte identità italiana ed europea del revisore che viene ad assumere una maggiore rilevanza e spessore ora che è in attesa del riconoscimento più avanzato di rappresentante tributario e del lavoro, dopo l’attesa visita che lo stesso presidente dell’Inrl farà al Commissario europeo Lord Jonathan Hill.
Nella sua relazione, inoltre, Baresi si è soffermato su «una iniziativa di indubbia necessità e portata quale la predisposizione dei parametri dei compensi professionali per i revisori iscritti all’Istituto e da sottoporre agli organi competenti per la relativa approvazione. Uno strumento mai come oggi utile per la liquidazione professionale delle attività di revisione». Nell’anticipare, poi, i capisaldi del programma del triennio che i nuovi vertici si apprestano ad affrontare, Baresi ha menzionato numerose iniziative da proseguire o intraprendere in vari ambiti: dalla formazione obbligatoria professionale via web alle convegnistiche nazionali e locali, da promuovere per dare più attenzione al territorio e consolidare le relazioni con i vari contesti professionali presenti nelle varie regioni italiane. Ci sono poi i costruttivi accordi interprofessionali che l’Inrl ha già avviato con l’Anfi, con la Confassociazioni, Confimprese e con la Sdl; così come andrà consolidata la collaborazione con il Microcredito presieduto da Mario Baccini. I nuovi vertici Inrl saranno poi chiamati a dar seguito all’impegnativa sfida della internazionalizzazione, grazie anche alla fattiva opera di raccordo compiuta dalla sede di rappresentanza dell’Inrl a Bruxelles coordinato da Giovanni Angelisanti. Nel corso della sua relazione il presidente rieletto ha poi sottolineato l’imminente varo del Ccnl italo-europeo per i revisori iscritti all’Istituto, primo in assoluto in Italia ed in Europa, che rappresenterà un’altra pietra miliare nel ricco carnet di azioni messe in atto dall’Inrl.
E sempre nel programma del prossimo triennio una priorità più volte evidenziata dallo stesso Baresi sarà l’impegno nel proselitismo professionale per meglio raggiungere gli obiettivi di crescita: a tal proposito il nuovo consiglio nazionale valuterà i risultati conseguiti dai delegati provinciali e regionali come anticipato nell’assemblea dello scorso anno. Nel concludere la sua relazione, il presidente Baresi ha definito di «alta rilevanza italo-europea la collaborazione con la Fondazione Oreste Bertucci dei consulenti del lavoro di Roma, presieduta da Eleonora Marzani, dove l’Inrl ha concesso il proprio patrocinio a un ordine professionale per implementare la propria vita professionale con la revisione legale. Primo caso nella realtà italiana. Un traguardo che l’Inrl intende bissare con accordi dello stesso tenore con altri organismi del sistema ordinistico di natura economico-contabile. Ed ora tra gli appuntamenti imminenti di grande rilevanza per la vita dell’Istituto vi è l’impegno di varare un moderno e aggiornato statuto per il quale è stata istituita una apposita commissione presieduta da Giuseppe pio Macario, neo-eletto consigliere nazionale, con il prezioso supporto del delegato Inrl di Bari Aurelio Colasanto e del notaio Francesco Paolo Petrera. Ad elezioni avvenute, viva soddisfazione è stata espressa dal neo segretario nazionale, Antonio Gargano che esaminando i futuri impegni ai quali sono chiamati i nuovi vertici dell’Inrl ha commentato come «ci sono obiettivi che si intendono raggiungere, rinnovando l’impegno che l’Istituto negli ultimi anni ha dimostrato affrontando tematiche difficili, le quali hanno sempre ottenuto i risultati attesi grazie alla coerenza e alla linearità dell’azione istituzionale guidata dal presidente Baresi. Quindi, innanzitutto, occorre penetrare maggiormente sulle realtà locali istituendo centri di ascolto che possano maggiormente rappresentare la base dell’Istituto attraverso un capillare programma di convegnistica e seminariale nelle realtà provinciali, finalizzati alla formazione. Inoltre, l’istituzione di una cassa previdenziale è ormai non più procrastinabile, al fine di assicurare certezze ai tanti iscritti che non hanno copertura assicurativa. Infine, l’incarico nel Consiglio Nazionale a Enrico Andriollo, assicurerà quella necessaria azione internazionale, affinché l’Inrl possa aprire i propri ambiti all’intera Comunità Europea». Anche la neo vice presidente Katia Zaffonato, ha voluto evidenziare alcuni punti centrali nel programma del prossimo triennio: «Ritengo molto importante, in primo luogo, che la vicinanza ai nostri abituali interlocutori Si faccia attraverso l’attività di convegnistica, dalla quale poi il ritorno al proselitismo si ha quasi per automatismo. L’internazionalizzazione, poi, resta comunque il tema centrale con il quale tutti gli operatori economici dovranno confrontarsi». Sul ruolo preminente del revisore legale si è soffermato il vicepresidente Gaetano Carnessale: «ritengo che la priorità d’azione dell’Istituto sia legata alla necessità di raggiungere in maniera capillare ed efficace tutti i revisori, in particolare non ordinisti, per comunicare sia le nostre attività istituzionali svolte a tutela degli stessi e sia le news di aggiornamento sull’attività professionale/formativa. Sarà poi importante aprire un canale di ascolto di questa enorme base di revisori per raccogliere le istanze al fine di meglio rappresentarli e calibrare l’attività dell’Inrl per il prossimo triennio. L’Istituto dovrà fornire maggiori e più accurati strumenti a supporto della revisione e non solo, ma anche opportunità professionali attraverso l’utilizzo di piattaforme collaudate di servizi, reti di professionisti, e attività di lobbying che facciano capire alle Istituzioni quanto possa essere importante utilizzare i revisori per il monitoraggio e controllo delle varie attività economiche anche attraverso i collegi sindacali. Esemplificativamente impiegarli per il controllo dei bandi e degli appalti pubblici, nelle società partecipate pubbliche ma anche in quelle private, per il monitoraggio delle situazioni pre-crisi d’impresa e post-crisi d’impresa per seguire le dinamiche dei piani di risanamento».
Incentrata sul ruolo del revisore legale la riflessione del vicepresidente Inrl Michele Simone: «La professione del revisore legale impone agli iscritti al Registro, oggi in capo al Mef, un costante aggiornamento professionale che rende il professionista capace non solo di interpretare appieno il proprio ruolo nelle aziende private e nelle amministrazioni pubbliche, quale garante terzo della legalità, ma quale ruolo fondante per gli amministratori, i quali trovano nel professionista revisore non solo il verificatore attento ma un punto di riferimento a cui presentare le proprie incertezze su eventuali scelte strategiche al fine di non incorrere in violazioni di comportamento. I soci delle società e la stessa amministrazione pubblica trova nei professionisti revisori che compongono sia il collegio sindacale che l’organo di revisione, l’unica garanzia di terzietà, ed entrambi estremamente utili, infatti, Il collegio sindacale effettua un controllo prima che vengano assunte le decisioni dell’organo amministrativo mentre la revisione esegue un controllo a posteriori. Cioè, i riflessi che le decisioni hanno avuto, ma che a posteriori non possono essere modificate o impedite. La professione del revisore legale ha trovato nel legislatore comunitario il giusto interprete della fondamentale importanza del revisore ed è a livello comunitario, non solo nel nostro paese, che il revisore legale italiano deve trovare la cassa di risonanza del proprio ruolo, così da diffondere anche negli altri paesi la propria esperienza e competenza».

Foto del profilo di Andrea Gentile

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