ITALIA OGGI
Ogni mezzo è valido contro i furbetti dell’rc auto
La polizia stradale può utilizzare qualsiasi strumento elettronico per individuare in strada i furbetti dell’assicurazione e della revisione. E se non riesce a fermare immediatamente in strada il trasgressore può sempre spedirgli l’invito a presentarsi in ufficio per verificare i documenti in suo possesso. Lo ha chiarito il ministero dell’interno con la circolare numero 300/A/6822/16/127/9 del 5 ottobre 2016. Il controllo della mancata copertura assicurativa e della revisione dei veicoli è stato ripetutamente novellato ma al momento non esistono ancora strumenti omologati per il controllo completamente automatico di queste infrazioni. Per questo motivo gli organi di polizia stradale, specialmente dopo l’avvenuta dematerializzazione del contrassegno assicurativo avvenuta lo scorso anno, hanno iniziato ad utilizzare strumenti elettronici portatili non approvati dal ministero ma in grado di identificare in tempo reale la regolarità di un veicolo. Contro questa pratica attualmente molto diffusa sul territorio nazionale si era espresso il ministero dei trasporti con il parere numero 3311 del 3 giugno 2016. L’organo di coordinamento dei servizi di polizia stradale è invece favorevole all’uso di questi strumenti. Lo conferma la lettura dell’articolo 201, comma 1-bis del codice della strada che alla lettera g-bis richiama anche le violazioni degli articoli 80 e 193, rispettivamente dedicati alla revisione e alla mancata copertura assicurativa dei veicoli. L’omologazione degli strumenti risulta necessaria per attivare dei controlli senza presidio. Ma non serve alcuna omologazione per utilizzare i dispositivi in ausilio all’operatore di polizia fermo in strada a controllare il traffico. Ordinariamente l’agente potrà quindi procedere al fermo immediato del trasgressore con la contestazione dell’infrazione. Nulla impedisce però di procedere anche all’invito alla presentazione dei documenti e delle informazioni mancanti per gli altri mezzi che transitano davanti alla polizia. L’accertamento dell’infrazione si potrà quindi completare in ufficio «verificando sul documento la correttezza di quanto rilevato dal dispositivo al momento del controllo su strada». Stefano Manzelli