REGOLAMENTO ELEZIONI ORDINI FORENSI, PRESA DI POSIZIONE DELL’OUA

Cari colleghi, 

le prossime elezioni forensi sono diventate, comunque vada a finire, una pagina controversa nella già tormentata storia della governance dell’Avvocatura.

Sono state riscritte le regole, abbiamo avuto l’opportunità di modernizzare il nostro vecchio sistema elettorale e, invece, siamo finiti in una spirale di confuse interpretazioni della nuova legge forense, di ricorsi al Tar, di rinvii delle elezioni, nell’attesa della decisione dei magistrati amministrativi del 14 gennaio, che porterà, presumibilmente, ad ulteriore disorientamento

La moral suasion esercitata dall’Oua, nel rispetto delle sue competenze e prerogative, tendente ad affermare la necessità del rispetto del pluralismo e della differenza di genere nei COA, è rimasta lettera morta, nonostante il preciso richiamo a rivedere le “criticità del regolamento”. Cosi come il nostro invito al Ministero affinchè intervenisse sul regolamento, traducendo in norma gli orientamenti già espressi dalle Commissioni Giustizia di Camera e Senato.

Ora rimane il dato politico: la volontà dell’OUA di partecipare fattivamente alla valorizzazione  dell’ unità della Avvocatura, attraverso la pratica della condivisione e del confronto costruttivo tra le sue componenti, ciascuna entro i limiti normativamente previsti, affinché si contribuisca in maniera determinante alla soluzione dei problemi e alla valorizzazione del ruolo dell’Avvocato nel processo e nella società.

L’Organismo Unitario dell’Avvocatura stigmatizza altresì  la prassi dello sconfinamento del diverso ruolo istituzionale e ordinistico, che viola il preciso dettato congressuale che assegna esclusivamente all’OUA la rappresentanza politica dell’ avvocatura italiana.

Chi ha creduto di poter arbitrariamente rappresentare tutta l’Avvocatura, ancora una volta,   ha dovuto fare i conti con l’inconsistenza  della propria azione politica e prendere atto dello  scollamento dalla volontà maggioritaria della categoria.

La soluzione per uscire da questa palude è quella del rispetto delle regole e dei ruoli che sono già propri delle istituzioni e degli organismi, politici e sindacali, di rappresentanza forense.

 

  • -Mirella Casiello –

 

Roma, 8 gennaio 2015

comunicato Presidente 8.1.15

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