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Giustizia, Legnini: “Decreto per renderla efficiente”
Sab. 11 – “Un decreto per una giustizia efficiente” e per “superare le gravi criticità della Cassazione”. E’ una prospettiva che Giovanni Legnini, vicepresidente del Csm, considera realistica e di cui parla in un’intervista al ‘Sole24 Ore’. Legnini è reduce da un colloquio con il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, preceduto da un incontro con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
“Il pacchetto che il primo presidente della Cassazione Giovanni Canzio ha pubblicamente invocato per superare le gravi criticità della Cassazione e le carenze di personale amministrativo e di magistrati – dice Legnini nell’intervista – è materia urgente. Poi, se e quando fare un decreto è una decisione che spetta al governo e la valutazione dei presupposti spetta al presidente della Repubblica”. Legnini parla poi della necessità di un concorso per reclutare il personale. Orlando ha confermato che ci sarà? “Sì, lo ha già proposto in passato e tornerà a proporlo.Ovviamente occorre un intervento legislativo in deroga alla disciplina vigente”.
Quanto alla deriva correntizia denunciata dal presidente dell’Anm Piercamillo Davigo, il vicepresidente del Csm dice: “anzitutto il dottor Davigo ha smentito le sue dichiarazioni… La smentita è stata da lui formulata, anche a me personalmente. Comunque, è vero: quel tipo di critica è antica, magari non con parole così forti e gravi, come quelle riferite dalla stampa. Da almeno venti anni si parla di deriva correntizia, di eccesso di discrezionalità eccetera. Il Csm, non solo non deve sottrarsi, ma ha iniziato in concreto a dare risposte ben precise, anche perchè da queste accuse può derivare una grande delegittimazione della magistratura italiana. Quel che temo di più è proprio questo: le critiche generalizzate e indiscriminate rischiano di incidere sul prestigio e l’autorevolezza della magistratura. Pensiamo all’incidenza sulla legittimazione dei dirigenti nominati finora – 355 – e quindi sul prestigio degli uffici che essi guidano”.