LA REPUBBLICA
Mattarella in pressing
riforma della giustizia al voto entro luglio
Intervento anche sugli ascolti e prescrizione più lunga
L`aula del Senato ha calendarizzato la nuova legge
Mer.29 – ROMA. Intervengono Mattarella e Grasso. Chiedono un`accelerazione secca del disegno di legge Orlando sul processo penale che
contiene nuove regole sulla prescrizione, la famosa delega sulla riforma delle intercettazioni e una stretta sui ricorsi in Appello e in Cassazione.
Molto di più di una moral suasion quella del capo dello Stato e del presidente del Senato. Una richiesta netta e non derogabile. Mattarella – sensibile al dramma degli uffici senza personale e gravati di arretrato, in particolare la Suprema Corte – chiama Grasso a metà pomeriggio. Gli
esprime la preoccupazione che i tempi lunghi del ddl, fermo in commissione ormai da oltre un anno, rischino di far slittare tutto all`autunno.
Una prospettiva pessima, che Piero Grasso condivide, convinto com`è che le regole della prescrizione vadano cambiate al più presto per evitare un`inutile moria di processi. Tant`è che, nel suo ddl presentato nel suo primo e unico giorno di legislatura da semplice senatore, c`era anche
l`articolo che bloccava la prescrizione dopo il primo grado.
Nella giornata seguono conversazioni riservate con il Guardasigilli Andrea Orlando, che la settimana scorsa aveva già incontrato il presidente deí senatori Pd Luigi Zanda per verificare i margini di una possibile intesa
sulla prescrizione – di certo il tema più controverso di tutto il ddl – e soprattutto la tenuta della maggioranza al Senato, con gli alfaniani di Ncd che hanno fatto proprio della prescrizione una sorta di trincea irrinunciabile e che già alla Camera si erano astenuti.
Ieri, dopo il colloquio con Mattarella, Grasso ha personalmente chiamato i due relatori del ddl sul processo penale, Felice Casson e Giuseppe Cucca, entrambi Pd, chiedendo una forte accelerazione che consenta di chiudere al
più presto i lavori in commissione per essere in aula alla fine di luglio.
La settimana buona sarebbe quella del 25, in modo da andare in vacanza con il testo approvato, pronto solo per l`ultimo passaggio della Camera.
Grasso ha avuto anche un lungo colloquio telefonico con il presidente della commissione Giustizia, l`Ncd Nico DAscola, per chiedergli di concludere al più presto i lavori. Come tutti sanno al Senato, in realtà D`Ascola, che ha di fronte a sé ben 800 emendamenti da discutere e votare, preferirebbe prima chiudere l`accordo sulla prescrizione. Ma adesso, dopo l`intervento di Mattarella, la parola d`ordine è comunque andare avanti al più presto.
Dice a sera Casson: «Hanno calendarizzato per fine luglio? Evviva, finalmente. Io ho proposto da tempo di fare sedute notturne e sono disponibile a votare gli emendamenti per tutta la notte». Casson interpreta la linea dura pure sulla prescrizione. Suo l`emendamento che ne vuole bloccare definitivamente il corso dopo la sentenza di primo grado e
quello che la vuole ancorare alla data in cui viene scoperto il reato (non quando è stato commesso).
Ma il Guardasigilli Orlando ha messo in guardia sia Casson che Zanda dal rischio che proprio la linea dura finisca per far saltare la prescrizione facendola “uscire” dal ddl. Sul quale – alla fine – il governo sarà costretto a mettere la fiducia visti i numeri risicati del Senato e soprattutto per garantirsi una sostanziale presa d`atto della Camera.
I contatti di questa settimana tra Pd e Ncd lasciano trapelare anche un possibile compromesso. Il seguente. Sulla prescrizione resta fermo il principio che si sospende soltanto dopo la sentenza di primo grado. Per la corruzione ci sarà un aumento ad hoc, il massimo della pena più un terzo (oggi un quarto, il lodo Ferranti votato alla Camera prevedeva il massimo della pena più la metà).
In Appello e in Cassazione la prescrizione guadagna un bonus di 18 mesi, anziché di 2 anni in Appello e uno in Cassazione. Ncd, con D`Ascola, propone anche di far perdere il bonus se i tempi dell`Appello dovessero sforare i 18 mesi.
Invece dovrebbe restare identica al testo della Camera la delega sulle intercettazioni, anche se Casson la giudica troppo generica e preme per dettagliarla meglio. LIANA MILELLA
I PUNTI
1- LE INTERCETTAZIONI
Con la delega il governo potrà dettare regole più stringenti per pm e gip sull`uso delle telefonate nei provvedimenti in modo da rispettare “la riservatezza delle comunicazioni di chi è coinvolto casualmente” e lasciando fuori quella non rilevanti per le indagini
2- LA PRESCRIZIONE
Dopo la legge ex Cirielli la durata è pari al massimo della pena più un quarto. Potrebbe diventare il massimo della pena più un terzo per la corruzione.
Però sì sospenderebbe per tutti i reati dopo il primo grado e ci sarebbero
18 mesi di bonus in Appello e in Cassazione, per finire i processi
3- APPELLO E CASSAZIONE
Decisa stretta sulla possibilità di ricorrere in Appello e in Cassazione, vietata nel caso di una sentenza identica in primo e in secondo grado. Su questo spinge molto il presidente della Cassazione Gianni Canzio, che ha
presieduto la commissione da cui nasce il ddl