RIFORMA GIUSTIZIA: Toghe contrarie. Riforma giustizia il governo decide: sì alla fiducia (Il Messaggero)

IL MESSAGGERO

Toghe contrarie
Riforma giustizia il governo decide: sì alla fiducia
Processo penale e prescrizione, forse già domani la mossa. Il Csm dà il via libera all`autoriforma che limita il potere di Orlando al Senato. L`Anm: una legge inutile e dannosa delle correnti. Questa mattina il plenum con Mattarella

LA POLEMICA
lun.26 – ROMA La strada della fiducia per il ddl sulla riforma del processo penale è oramai segnata. Il governo, dopo tensioni e mediazioni
che vanno avanti da mesi, potrebbe ricorrere già domani al voto per il pacchetto che contiene, tra l`altro, gli interventi sulla prescrizione e la delega sulle intercettazioni.
Temi caldi. Ieri è arrivata la prima ammissione da parte del ministro della Giustizia Andrea Orlando: «Non è ancora deciso, ma è una possibilità di
fronte al passaggio stretto del Senato», dove 400 emendamenti, i numeri e la mancanza di un accordo definito, anche all`interno della maggioranza, non consentono grandi margini di manovra.
Una decisione che non convince affatto Ncd-Ap, intenzionata a rivedere le misure, mentre sulle nuove norme tornano le pesanti critiche delle toghe.
E intanto oggi un plenum straordinario del Csm, alla presenza del capo dello Stato, varerà la riforma del Consiglio superiore della magistratura.
È il Guardasigilli a confermare quella che sembrava soltanto un`ipotesi: «Se dovessimo discutere e votare uno a uno tutti gli emendamenti, la riforma non la approveremmo mai».
LA DECISIONE
Sebbene Orlando si dica favorevole a «percorrere tutte le strade per evitare la fiducia», quasi certamente dal consiglio dei ministri, convocato questa sera per decidere anche la data del referendum, arriverà l`autorizzazione alta richiesta di fiducia. E domani, quando riprenderà la discussione nell`aula di palazzo Madama, sarebbe il primo giorno utile per il primo varo della riforma, dal momento che non si prevede un clima più disteso dell`ultimo esame, durante il quale Ncd-Ap ha fatto mancare più volte il numero legale. Non è un caso che proprio da un esponente di quest`area, il deputato Gianni Sammarco, arrivi un invito a «guardare con attenzione» alle critiche mosse al provvedimento dal numero uno dell`Anm, Piecamillo Davigo.
IL CONFRONTO
Ieri il confronto pubblico tra il Guardasigilli e le toghe è avvenuto per la prima volta a una tavola rotonda organizzata dalla nuova corrente Autonomia e Indipendenza, a cui hanno preso parte anche il presidente dell`Anm Piercamillo Davigo e il vice presidente del Csm Giovanni Legnini. Il numero uno dell`Associazione ha apertamente stroncato le misure contenute nella riforma definendole «inutili se non dannose». In cima alla lista, la prescrizione, perché «acquisita la prova, dopo la sentenza di primo
grado, non ha senso che decorra» e si deve fermare; e la norma in base alla quale i procuratori generali devono avocare a sé i procedimenti se entro tre mesi dalla chiusura indagini non viene fatta richiesta di archiviazione o rinvio a giudizio. Nelle procure generali, magistrati per prendere in carico questa mole di lavoro, non ce n`è, ha spiegato D’Avigo. Oggi, intanto, sarà approvata
in via definitiva in un plenum straordinario del Csm, presieduto dal capo dello Stato la riforma del regolamento di funzionamento del Csm, che limiterà
il potere delle correnti. Una misura che sarà resa esecutiva entro due anni. Valentina Errante

Foto del profilo di Andrea Gentile

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