RIFORME GIUSTIZIA: Prescrizione più lunga, il governo riparte (Il Corriere della Sera)

IL CORRIERE DELLA SERA

Prescrizione più lunga, il governo riparte
Intesa vicina tra Pd e Ncd per rilanciare il disegno di legge fermo in Senato. Orlando: «Sono ottimista»

ROMA. Dopo una settimana in cui politica e magistratura si sono ruvidamente confrontate sui tempi di durata dei processi e sulla presunzione
di innocenza, la maggioranza ha aperto una «corsia preferenziale» al Senato per rivitalizzare il disegno di legge sull`allungamento della prescrizione dei reati (approvato dalla Camera nel 2015) che giace da un anno nei cassetti. Nell`aria, dopo mesi di impasse, c`è un`intesa tra Ap-Ncd e Pd ma l`accordo è ancora in alto mare perché il nodo era, e resta, quello della corruzione.
Eppure, il ministro della Giustizia Andrea Orlando dice agli alleati centristi di essere «moderatamente ottimista». Il blocco era dovuto a un veto silenzioso di ApNcd, il partito di Angelino Alfano, che non vede di buon occhio – per usare una espressione del capogruppo Renato Schifani – l’«aumento esagerato dei termini di prescrizione per i reati di corruzione introdotto dell`emendamento Ferranti alla Camera». Per la corruzione – insiste l`ex presidente del Senato – «con la legge vigente, la ex Cirielli, siamo fermi a 7,5 anni, che è un po` poco; con il testo della Camera sfoceremo i 21 anni che, francamente, mi sembrano un po` troppi». Per questo Ap chiede di tornare al disegno di legge originario, approvato il 29 agosto 2o14 dal consiglio dei ministri: quello che prevede il congelamento della prescrizione per fasi
processuali (due anni dopo la sentenza di 1° grado, un anno dopo quella di appello).
Per disincagliare dalle secche il testo approvato dalla Camera, che contiene anche il giro di vite sulla corruzione, la commissione Giustizia del Senato con i relatori Casson e Cucca si è predisposta a dare il via libera all`accorpamento della prescrizione in un unico contenitore più grande (il disegno di legge delega sulla riforma del processo penale). Si tratta di un «contrordine» perché; a suo tempo, la prescrizione fu stralciata dal medesimo provvedimento. E il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha pure dovuto usare tutta la sua forza di persuasione per salvare il testo sulla prescrizione approvato dalla Camera che i centristi volevano bypassare.
Il Pd, dunque, punta a non svendere il passo in avanti fatto sulla corruzione: «Il testo approvato dalla Camera – argomenta Davide Ermini, responsabile Giustizia del Pd – prevede anche aumenti molto alti per i reati di corruzione che addirittura portano la prescrizione per la corruzione a 21 anni e 9 mesi… Al Senato ci sarà un accordo, non è detto che sia questo, ma noi del Pd chiediamo che rimanga questo forte segnale sulla corruzione».
L`accorpamento della prescrizione alla riforma del processo penale, però, cela un rischio di rallentamento dell`intero pacchetto giustizia. Il contenitore più grande porta con sé anche la delicatissima norma che esclude la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche penalmente non rilevanti. Alcune grandi procure (Roma, Napoli, Torino, Palermo) si sono già autoregolate con circolari interne e ieri al Senato, tra i magistrati ascoltati in commissione, c`era il procuratore di Torino. Armando Spataro. Che ha
precisato: «La rilevanza delle intercettazioni non può che essere rilevata dal giudice nel contradditorio con avvocati e pm. Non può dunque essere disciplinata per legge…». Dino Martirano

Foto del profilo di Andrea Gentile

andrea-gentile