RIFORME GIUSTIZIA: Riforme della giustizia avanti piano (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

Riforme della giustizia avanti piano
Scontro nella maggioranza sulla prescrizione che confluirà nel Ddl sul processo penale

Lun.25 – Dal penale al civile, dalla riforma della magistratura onoraria ai fallimenti, il cantiere giustizia in Parlamento è sempre aperto. Ma il cammino delle riforme è tutt’altro che spedito. I disegni di legge avanzano a fatica, spesso ostacolati dalle divisioni all’interno della maggioranza: come è accaduto alla nuova norma sulla legittima difesa, rispedita dall’Aula alla commissione Giustizia della Camera.
E anche sulle misure meno controverse i tempi si stanno allungando rispetto alle iniziali previsioni del Governo. Certo, la carne messa al fuoco dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è tanta. Alcuni interventi sono già diventati legge: la negoziazione assistita in ambito civile, la messa alla prova degli imputati nel penale, il decreto legge che ha anticipato la riforma fallimentare. Ma molti dei provvedimenti all’esame delle Camere sono in gestazione da oltre un anno. Anzi, tra le riforme definite prioritarie dal Def (illustrate nelle schede a lato), le nuove norme sulla prescrizione sono in Parlamento da più di due anni, nonostante la necessità di una riforma sia stata più volte segnalata dai magistrati per evitare che un altissimo numero di reati resti impunito. Ma, anche qui, le divisioni nella maggioranza (che si protraggono da mesi e non sono ancora affatto risolte) rendono difficile il rispetto del cronoprogramma indicato dal Governo nel Def, che prevede il varo definitivo entro ottobre.
Il Ddl che riscrive la normativa sulle procedure concorsuali è invece stato presentato un mese e mezzo fa alla Camera e non ha ancora superato il primo passaggio parlamentare: centrare l’ottimistico traguardo di ottobre 2016 previsto dal Def è quindi arduo. Una parte delle disposizioni contenute nel Ddl delega dovrebbe però confluire nel decreto legge sulle quattro banche salvate dal Governo (Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti) che sarà varato a breve, forse già questa settimana.
Il decreto banche dovrebbe inoltre ospitare anche alcune delle norme pensate per rendere più efficiente il processo civile, stralciandole dal Ddl delega già approvato dalla Camera e assegnato lo scorso 17 marzo alla commissione Giustizia del Senato, dove però l’esame non è ancora partito. Nel Dl sulle quattro banche fallite potrebbero trovar posto le misure volte a velocizzare i processi civili di valore meno elevato e a ridurre il numero di controversie che approdano in tribunale.
Il penale è l’ambito su cui le nubi sono più fitte. Sulla prescrizione le tensioni all’interno della maggioranza erano già emerse al momento del varo della Camera, quando i parlamentari di Area popolare (Ncd-Udc) non votarono contro (si erano astenuti) solo di fronte alla promessa di modifiche fatta dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Una volta approdato alla commissione Giustizia del Senato, il provvedimento è però rimasto fermo per mesi in attesa di un accordo che ancora non c’è. Il nodo irrisolto è l’aumento dei termini di prescrizione per i reati di corruzione, che, a differenza di quelli ordinari, vengono spesso scoperti molto tempo dopo essere stati commessi, con il forte rischio quindi di rimanere impuniti. Il testo votato dalla Camera prevede l’aumento della metà dei termini di prescrizione per corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e in atti giudiziari. «Siamo disponibili a rimodulare quest’incremento alla luce dell’aumento delle pene edittali – spiega David Ermini, responsabile giustizia del Pd -, ma non a eliminarlo. Il principio va mantenuto, ma al Senato non abbiamo i numeri e quindi un’intesa va trovata».
Gli attriti sulla prescrizione si ripercuoteranno anche sulla riforma del processo penale, in cui il Pd ha deciso, nonostante i dissensi, di farlo confluire. Entro mercoledì i relatori del Ddl, Felice Casson (Pd) e Giuseppe Cucca (Pd), presenteranno un nuovo testo base, che ospiterà anche le norme sulla prescrizione. «Per ora ci atterremo al testo varato dalla Camera – dice Casson -. Dei contenuti si discuterà dopo la presentazione degli emendamenti. Un accordo nella maggioranza, comunque, ancora non c’è». «Sull’inserimento nel Ddl penale non abbiamo raggiunto alcuna intesa – precisa Gabriele Albertini, capogruppo in commissione di Ap -. Il testo uscito dalla Camera va cambiato: non si può arrivare al paradosso di una prescrizione più lunga per la corruzione che per i reati di sangue. Capisco che bisogna tener conto della sensibilità sociale, ma l’aumento va riequilibrato». Rispettare i tempi dettati dal Def – agosto per il processo penale, ottobre per la prescrizione – non pare quindi semplice.
Secondo il Def, poi, dovrebbe arrivare entro fine anno il Ddl sulla criminalità organizzata, che però è fermo in prima lettura da oltre un anno in commissione Giustizia al Senato. L’unica ad accelerare, per ora, è la delega al Governo per riformare la magistratura onoraria: su richiesta della presidente della commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti (Pd), il Ddl approderà in Aula domani, anziché a maggio, e il voto finale è già previsto per giovedì. Nelle intenzioni questo anticipo dovrebbe consentire al Governo di esercitare la delega entro fine maggio, quando scadrà l’ultima proroga per i magistrati onorari. Valentina Maglione Bianca Lucia Mazzei

Foto del profilo di Andrea Gentile

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