IL SOLE 24 ORE
Concorrenza. Annullata la delibera dell’Aeeg che escludeva un’agenzia italiana
Il Tar di Milano rompe l’oligopolio del rating
Milano. Il Tar Lombardia rompe l’oligopolio delle società internazionali di rating creditizio. La Seconda sezione, con la sentenza depositata l’8 aprile scorso, ha annullato la delibera dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico (Aeeg) che aveva escluso Cerved Rating Agency dal novero – al solito circoscritto – delle società cui affidare la valutazione di “meritevolezza” degli utenti della rete.
Con la delibera 207 dell’8 maggio 2014 l’Autorità aveva approvato una serie di proposte di aggiornamento del codice di rete predisposte dall’operatore Snam Rete Gas Spa, proposte che – fra l’altro – prevedono un particolare sistema di garanzie a favore della stessa Snam per le obbligazioni di pagamento derivanti dal conferimento e dall’erogazione del servizio di trasporto. Fra le garanzie richieste all’utente della rete, vi è anche il possesso di un adeguato rating creditizio.
Cerved, tramite la sua recente diramazione Rating Agency, si era proposta per essere inserita fra le agenzie la cui valutazione può diventare garanzia per gli utenti delle rete di trasporto. Ma il responso dell’Authority fu tranciante. L’Aeeg, in sostanza, si era rifatta pedissequamente alla proposta di Snam Rete Gas, rilevando tra l’altro la recente costituzione della società proponente e ribadendo, in sostanza, l’affidabilità delle agenzie internazionali.
Nella articolata motivazione della sentenza, i giudici amministrativi milanesi smontano in più punti l’esclusione della società italiana, a cominciare proprio dalla presunta mancanza di legittimazione al ricorso (in quanto azienda costituita in epoca successive alla delibera, circostanza però sanata dalla quarantennale attività della capogruppo). Quanto allo “standing” di Cerved Rating Agency, il Tar sottolinea che la società ha già da tempo ottenuto il riconoscimento sia dalla Banca d’Italia sia dall’Unione europea (Regolamento CE 1060/2009) e che pertanto «da ciò si desume che Cra può operare senza limiti nell’ambito dell’Ue, al pari del resto dei noti organismi internazionali di rating riconosciuti dal codice della rete».
A fronte dell’asserito «prestigio internazionale» degli operatori concorrenti preferiti dall’Authority italiana, i giudici milanesi non risparmiano una spigolatura piuttosto tagliente: «Non può inoltre tacersi – scrivono – che le tre imprese succitate (Standard&Poors, Moody’s e Fitch Ratings, ndr) siano state e siano tuttora oggetto di critiche da parte della letteratura scientifica e della stampa specializzata, con riguardo ad esempio alla condotta tenuta prima della nota crisi finanziaria del 2008 ed in genere alla loro modalità di calcolo del rating».
Tra gli altri motivi di – ingiusta – esclusione, il Tar cita poi il passaggio in cui l’Authority disegna una specificità del servizio di bilanciamento previsto dal Codice di rete, rimarcando al contrario che Cerved è tra l’altro già impegnata nel rating della distribuzione dell’energia elettrica. Pertanto, chiosa l’estensore nell’annullare la delibera dell’Aeeg, «l’ingresso di nuovi operatori del settore di rating potrebbe avere un benefico effetto per l’utenza della rete, che potrebbe contare su un’offerta più ampia e a prezzi più competitivi». Alessandro Galimberti