IL GAZZETTINO – Vicenza
Caso tribunale, arriva uno sportello di cancelleria. Rabbia imprenditori: «Ci rivolgiamo al foro di Trento»
BASSANO – (Cs) La visita del ministro della Giustizia Andrea Orlando a Vicenza ha aperto qualche spiraglio per i servizi del tribunale, con l’apertura di uno sportello “di prossimità” nella città del Grappa. Ma la novità, diciamo un brodino quando si attenderebbe un robusto piatto guarnito, viene letta in modo differente. Il sindaco Poletto fa sapere del risultato raggiunto, dal fronte degli imprenditori invece c’è chi spara a zero e promette: a questo punto scegliamo Trento.
Durante la visita di Orlando chiamato a Vicenza dal capogruppo del Pd in Regione Alessandra Moretti, il sindaco Riccardo Poletto ha incontrato il ministro insieme al sindaco di Vicenza Achille Variati. Poletto, si legge in una nota del municipio, ha ribadito al Ministro ancora una volta l’importanza dell’istituzione del Tribunale della Pedemontana Veneta, tanto più in un periodo come quello in cui stiamo vivendo di profonde crisi nel mondo bancario e aumenti delle cause sia in campo civile come in quello penale. «Il nostro territorio – ha puntualizzato il primo cittadino di Bassano – è storicamente caratterizzato da un’economia ed imprenditoria diffusa, vivace e numerosa, che non può sopportare ancora i costi e i disagi che la mancanza del Tribunale territoriale comporta». Ha poi ribadito che il progetto del Tribunale della Pedemontana Veneta non ha alcuna coloritura politica in quanto sostenuto da un intero territorio e da rappresentanti politici di ogni schieramento e non va confuso con richieste di tipo campanilistico che da molte parti del Paese emergono con frequenza. Il ministro ha risposto che ad oggi è difficile pensare all’istituzione di un nuovo Tribunale, ma non è escluso un riordino futuro – prosegue la nota municipale – e si è impegnato a istituire e potenziare uno sportello di prossimità a Bassano del Grappa, ove sarà possibile svolgere varie funzioni di cancelleria e altro.
Del tutto negativa la lettura che dà William Beozzo, presidente territoriale di Apindustria e regionale di Confimi. «Attendevamo risposte sul fronte della giustizia, con la battaglia per l’apertura a Bassano del Tribunale della Pedemontana – spiega Beozzo -, ma ogni speranza è crollata in seguito alle parole del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che ha escluso ogni possibilità di nuovi tribunali, invitando gli imprenditori a cambiare atteggiamento e a credere in una giustizia che possa funzionare anche lontano da casa». «Abbiamo appreso che il Guardasigilli intende potenziare il Tribunale di Vicenza per sostenere in maniera adeguata le innumerevoli cause conseguenti alla crisi della Popolare – continua Beozzo – ma questo non agevola la macchina della giustizia complessiva nella provincia di Vicenza, che soffre di una situazione ancora molto critica dopo avere assorbito il carico arrivato dalla chiusura del tribunale di Bassano e della sezione staccata di Schio. Va inoltre considerato che il Tribunale della Pedemontana da noi richiesto a gran voce non darebbe ossigeno alla sola Vicenza, bensì a gran parte del Veneto, inglobando un territorio che comprende anche parte delle province di Padova e Treviso. E darebbe soprattutto una risposta all’esigenza di una giustizia rapida ed efficace per le imprese, soprattutto per le cause realative ai pagamenti insoluti».
Bisogna insomma gettare la spugna, almeno per i prossimi anni, dopo un lavoro instancabile portato avanti da tempo per consegnare al Veneto il suo ottavo palazzo di giustizia. «Si tratta dell’ennesima batosta che lo Stato centrale infligge al territorio – conclude Beozzo – nonostante il sostegno della Regione Veneto, delle province coinvolte, della quasi totalità dei Comuni inclusi nell’area di riferimento, delle categorie economiche e professionali, e della società civile. La politica si conferma lontana dalla realtà, e incapace di concretizzare un incredibile spreco di risorse facendo restare chiusa la nuova Cittadella della Giustizia realizzata a Bassano con fondi pubblici, e ad oggi inutilizzata. Le nostra prima contromossa, come imprenditori – e qui parte la frecciata -, sarà quella di attribuire al foro di Trento la competenza di risolvere le controversie per ragioni di giustizia veloce durante la stipula dei contratti, per avere risposte certe in due o tre anni».