VENEZIA TODAY
Emergenza tribunali, il ministro apre: “Sì a un tavolo per risolvere il caso veneto”
Carenza di personale, magistrati sovraccarichi di lavoro e avvocati al collasso: la Corte d’Appello veneta è maglia nera in Italia, Orlando decide di intervenire
Un tavolo permanente per affrontare le criticità venete e degli uffici giudiziari del distretto della Corte di Appello di Venezia. Questo il risultato ottenuto giovedì a Roma al termine dell’incontro che i vertici della Corte d’Appello lagunare, i presidenti dei tribunali veneti e i procuratori e rappresentanti degli avvocati hanno avuto con i funzionari del ministero della Giustizia. Un vertice tenutosi a pochi giorni dall’inaugurazione dell’Anno Giudiziario nel corso del quale erano emerse le criticità degli uffici giudiziari della regione, che sconta pesanti vuoti di personale sia tra magistrati (46 sui 73 previsti in pianta organica) sia tra i ruoli amministrativi.
Della partita anche il presidente dell’ordine degli avvocati di Venezia, Paolo Maria Chersevani, nell’incontro con il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Un vertice al quale erano presenti anche i massimi livelli della magistratura e che ha riscontrato l’interesse e la disponibilità del ministro ad affrontare il problema sollevato in maniera decisa anche nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario dallo stesso numero uno degli avvocati veneziani. D’altra parte era stato proprio il ministro Orlando nei giorni scorsi ad ammettere che le Corti d’appello di Venezia e Brescia sono le due realtà attualmente più difficili.
Chersevani ha esternato la soddisfazione per l’attenzione finalmente riservata alla peculiarità del ”caso veneto”; ha insistito nell’evidenziare “le criticità del sistema giustizia veneziano, specie con riferimento alle problematiche che coinvolgono la Corte di Appello, il Tribunale e l’ufficio del giudice di pace”. Per quanto concerne la Corte di appello è stata evidenziata “la carenza, oltre che di personale, del numero di magistrati, questi ultimi in misura di 46 presenti sui 73 previsti in pianta organica. Stesso discorso per il giudice di pace, che vede in servizio 7 unità a fronte di una pianta organica che ne prevede 29″. In Tribunale, oltre all’endemica carenza del numero di magistrati, il problema è aggravato dal fatto che quest’ultimi sono chiamati a decidere, tra l’altro, sui ricorsi presentati da chi si vede rifiutato lo status di protezione internazionale. Il dato è più che raddoppiato.
Il ministro è quindi stato invitato “a modificare la prospettiva con la quale viene affrontato il problema giustizia, visto come un costo e non come un investimento, affermando che ove non c’è giustizia non può esservi sviluppo economico”. Aderendo all’invito della creazione di un tavolo permanente il ministro Orlando ha confermato la disponibilità a renderlo operativo fissando già la data del prossimo incontro per il 15 marzo a Venezia, dove si discuterà il tema della informatica giudiziaria. Ulteriori incontri da calendalizzare riguarderanno in particolare i problemi del personale, delle sedi giudiziarie e della revisione delle piante organiche. “Abbiamo finalmente aperto un varco e qualcuno ci ascolta – ha concluso Chersevani – I tempi non saranno certamente immediati ma la creazione di un tavolo permanente ci consente di avere, se non altro, un interlocutore con cui tentare di affrontare e risolvere i problemi”.