TRIBUNALI: Il ministro e la carenza di magistrati. «Aumento non legato al caso Bpvi» (Corriere del Veneto)

CORRIERE DEL VENETO

Il ministro e la carenza di magistrati
«Aumento non legato al caso Bpvi»
Il Guardasigilli Orlando in tribunale: «Per funzionare, l’economia veneta deve essere sostenuta da un sistema giudiziario efficiente»

VICENZA «Il compito mio e del governo è quello di mettere gli uffici nelle condizioni di affrontare al meglio l’emergenza, anche nel settore civile. Saranno poi i capi degli uffici a dover usare il personale, anche quello amministrativo, nel modo migliore, creando gruppi di specializzazione laddove la materia lo richieda.» Lo ha detto martedì il ministro della Giustizia Andrea Orlando, in parte rispondendo in questo modo anche alla sollecitazione arrivata dal governatore veneto Luca Zaia, perché si arrivi alla creazione di una vera e propria «task-force» per affrontare le inchieste legate a Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Sul tema delle ex popolari il Guardasigilli ha dichiarato: «L’aumento dell’organico dei magistrati in Veneto è una decisione che è stata presa a prescindere dalle inchieste sulle banche venete. Il Veneto è considerato regione fondamentale dal punto di vista economico, e l’economia veneta per funzionare in modo corretto deve essere sostenuta da un sistema giudiziario efficiente».
«Nel concreto ho mandato una sollecitazione al Consiglio Superiore della Magistratura per una revisione delle piante organiche – ha detto il ministro – che finisca per premiare territori che in questo momento sono in difficoltà come il Veneto. Questo significa far arrivare circa 38 magistrati in Veneto e sei a Vicenza, ma anche rafforzare gli organici a livello di Corte d’Appello e di distretto, affinché possano essere inviati in quei tribunali del distretto dove si crea una esigenza specifica alla quale rispondere.»
In relazione al progetto di un tribunale della Pedemontana, dopo la cancellazione di quello di Bassano del Grappa, il ministro ha spiegato: «se parliamo di un ufficio di prossimità da organizzare a Bassano per venire incontro alle esigenze dei cittadini possiamo cominciare a lavorare concretamente già domani mattina. Ma deve trattarsi di un puro `front-office´ e non certo di una sezione distaccata o di un mini-tribunale. Solo una volta rivista tutta la geografia giudiziaria del Paese si potrà tornare a parlare di questo argomento».

Il guardasigilli è arrivato martedì mattina nel capoluogo berico, dove ha inaugurato la nuova ala del carcere «San Pio X», che può contenere altri 200 detenuti oltre agli attuali 206. Il ministro, riferendosi al il sistema carcerario, non ha nascosto la situazione di crisi che «è stata affrontata, innanzitutto, – ha spiegato Orlando – con la costruzione di nuovi istituti o, come nel caso di Vicenza con l’ampliamento di quelli esistenti». «Adesso – ha proseguito – bisogna passare ad adeguare l’organico anche della polizia penitenziaria, anche allocando meglio le risorse esistenti». Le problematiche del sistema carcerario sono state al centro dell’incontro, durato una ventina di minuti, del ministro con i rappresentanti sindacali della polizia penitenziaria regionale che martedì mattina avevano organizzato una protesta davanti al carcere. Al termine Orlando si è diretto a palazzo di Giustizia di Vicenza per intrattenersi con i vertici degli uffici giudiziari, incontro che si è svolto a porte chiuse.
Nessun confronto tra i piccoli azionisti della Bpvi e il ministro della giustizia, Andrea Orlando, che la delegazione di risparmiatori stava attendendo davanti al Tribunale di Vicenza, per esprimere la loro protesta. Il Guardasigilli, atteso per l’incontro con i vertici degli uffici giudiziari, è entrato da un porta secondaria del Tribunale. Il gruppo di azionisti, una trentina in tutto, era all’ esterno del Tribunale con cartelli di protesta per il danno subito dalla Banca dell’ex presidente Gianni Zonin, e speravano di poter incontrare il ministro della giustizia. La scorta di Orlando si è però accorta del drappello, ed ha preferito spostarsi all’ingresso secondario del Tribunale dove Orlando era atteso dal procuratore Antonino Cappelleri. «Nessuno mi aveva chiesto un incontro. Mi sono accorto della presenza di persone con cartelli sotto il Tribunale e se mi avessero chiesto un incontro, certo lo avrebbero ottenuto» ha spiegato il ministro.

Foto del profilo di Andrea Gentile

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