IL FATTO QUOTIDIANO
Manca la luce: il tribunale chiude
*VOLEVANO COMBATTERE la `ndrangheta ma al Tribunale di Reggio
Calabria ieri mattina, oltre alla carenza cronica dei magistrati, mancavano l`acqua e la luce. Black-out e palazzo di giustizia chiuso.
I processi fissati sono saltati e le udienze rinviate a data da destinarsi. L`ufficio tecnico del Comune, proprietario del Cedir, ha spiegato che la mancata erogazione dell`energia elettrica è dovuta all`interruzione a un ca-
vo a media tensione, che ha anche provocato disagi idrici per via della mancata alimentazione di alcune pompe di sollevamento. Il gruppo
elettrogeno ha mantenuto attivo l`allarme fino a ieri mattina. Avvocati, magistrati e cancellieri, quindi, tutti a casa perché non funzionando i meta)
detector non era possibile garantire la sicurezza del palazzo.
E pensare che da anni è quasi pronto il nuovo tribunale per il quale sono stati spesi circa 80 milioni di euro. Bloccati i lavori, dopo il fallimento della società
che nel 2004 aveva vinto l`appalto, è rimasta l`ennesima cattedrale nel deserto. Eppure mancavano pochi milioni di euro per completarla. Nell`agosto 2014, Renzi aveva garantito: “I denari sono pronti per essere investiti e spesi”. Era in campagna elettorale per le Comunali poi vinte dal Pd. Sono passati due anni e il cantiere è fermo. Lucio Musolino