IL FATTO QUOTIDIANO
Premier parla, tribunale chiude: niente impiegati
Bologna, gli uffici peri minori aperti un giorno in meno e solo per poche ore
Cancellerie chiuse un giorno la settimana per mancanza di personale.
Vietato prendersi l`influenza. Se i cancellieri si ammalano il Tribunale
per i minorenni di Bologna si blocca. Impossibile lavorare: abbiamo la metà dei dipendenti amministrativi previsti dall`organico. La media nazionale
è del 20 per cento di personale mancante. Noi siamo al 50 per cento. Il record”. Giuseppe Spadaro ha 52 anni, da tre anni ha preso le redini
del Tribunale per i minorenni di Bologna. È uno presidenti più giovani d`Italia. L`entusiasmo glielo senti nella voce “io sono innamorato del mio
lavoro” – ma alla fine ha alzato bandiera bianca: ha dovuto chiudere la cancelleria il mercoledì. E gli altri giorni orari ridotti. “Non potevamo fare
diversamente, era fisicamente impossibile.
I CANCELLIERI non hanno il dono dell`ubiquità, non possono essere contemporaneamente in udienza e in cancelleria”, racconta Spadaro. E riporta i dati: “A Bologna ci sono sei magistrati minorili (più il presidente)
per tutta la regione. Cioè per quattro milioni e mezzo di abitanti”. Ma il punto
è il personale amministrativo: “Il numero dei cancellieri è calcolato su quello dei magistrati. Ecco, noi ne abbiamo già pochissimi, ma bisogna aggiungere
che la metà dei posti sono scoperti”. Risultato: cancellieri e amministrativi si
contano sulle dita di due mani. Per seguire centinaia di pratiche e di destini. Fascicoli che riguardano la vita di minori. “Se mancano i cancellieri, centinaia
di provvedimenti rischiano di rimanere lettera morta. Parliamo di affidi, di limitazioni della potestà dei genitori. Per non dire del penale: rischiamo che le condanne siano carta straccia”, è lo sfogo di Spadaro. Che aggiunge: “E
pensare che noi siamo riusciti ad aumentare i procedimenti definiti del 40 per cento. Che abbiamo ridotto gli arretrati, anche grazie all`ottima collaborazione con gli avvocati, dell`80 per cento. Ma se poi non hai gli amministrativi non vai da nessuna parte. I nostri cancellieri fanno già miracoli, lavorano gratis per ore al giorno.
Ma ormai non possono più ammalarsi”. Una storia che va avanti da mesi. Spadaro le ha provate tutte, ha scritto al ministero. Ma finora niente. Così
la cancelleria ha chiuso per un giorno la settimana.
Gli avvocati non l`hanno presa troppo bene: “Le nuove disposizioni organizzative creano enorme disagio alla nostra categoria e sono inaccettabili
poiché limitano in misura intollerabile le possibilità di fruizione dei servizi di cancelleria, costringendo a lunghe attese e a ripetuti accessi”. Il presidente dell`Ordine degli avvocati bolognesi, Giovanni Berti Arnoaldi Veli, spiega:
“Con i magistrati abbiamo un ottimo rapporto. Ma non possiamo accettare questo stato di cose. Il Tribunale dei minori è la vetrina della Giustizia”.
NON SUCCEDE solo a Bologna. A Monza pochi mesi fa si è rischiata la chiusura delle cancellerie. Così anche a Bergamo i tribunali dei minori sono tra quelli che stanno peggio. Anche a causa di una distribuzione per lo meno singolare degli organici: “In Emilia e Veneto c`è un solo Tribunale”,
spiega Cristina Maggia, procuratore presso il Tribunale dei Minori di Genova e vicepresidente dell`Aimmf, l`associazione nazionale dei magistrati
per i minorenni e per la famiglia. Laura Laera, presidente del Tribunale dei Minori di Firenze, aggiunge: “In Sicilia ci sono quattro tribunali, in Puglia tre, in Campania due”. Insomma, nelle grandi regioni del Nord ci sono sei
giudici, mentre al Sud si arriva a trenta. Piemonte e Val d`Aosta insieme hanno tanti magistrati come una città della Sicilia.
E il numero degli impiegati, questo è il punto, si calcola su quello dei magistrati. Così si arriva a episodi surreali, come quei magistrati che
hanno fatto una colletta per pagare lo stipendio a un impiegato. Ma senza impiegati non c`è giustizia. E alla fine ci rimettono i minori che attendono l`affido e gli adulti che li aspettano. “Ora norme per accelerare i processi”, ha detto Matteo Renzi. Ma mancano anche le risorse. E nel Pd c`è chi sembra
avere dubbi sulla linea del premier in materia di giustizia. Ieri Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, ospite di Piazzapulita
è sembrata quasi più vic ina alle posizioni di Piercamillo Davigo (presidente Anm): “Nel `93 la maggioranza dei politici rubavano per i partiti”. Oggi rubano per se stessi? “Sì”. FERRUCCIO SANSA