CORRIERE DEL VENETO

Scandalo tribunale, interviene il ministro
Vicenza, nuova crepa nel palazzo colabrodo. Il Guardasigilli: «Individueremo responsabilità e soluzioni»

VICENZA. Tribunale di Vicenza tra infiltrazioni, crepe e scollamenti di blocchi. Dopo il fascicolo aperto dalla Corte dei Conti del Veneto sul malandato palazzo inaugurato meno di 4 anni fa e costato la bellezza di 24 milioni di euro, ieri si è mosso anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che al Corriere del Veneto ha dichiarato di «aver attivato tutte le verifiche necessarie a individuare le cause dei disservizi, le eventuali responsabilità e le soluzioni più rapide ed efficaci». Priorità, per il ministro, è «capire le natura del problema e come agire per garantire il servizio». Per lo scopo è stata attivata dunque la Direzione generale competente, cioè quella delle Risorse materiali e tecnologiche. Sul caso, per altro, avevano già annunciato interrogazioni al Ministro alcuni parlamentari vicentini; stessa cosa che farà, a livello Veneto invece, Alessandra Moretti, capogruppo del Pd in consiglio regionale. D’altronde, come appare ormai evidente, la questione del palazzo che si trova nel quartiere di Borgo Berga, appare non più procrastinabile. Per altro, non bastavano le infiltrazioni e le pozzanghere sui pavimenti ogni qual volta piove; il ristagno di acqua sul tetto e il vistoso «taglio» sulla parete che porta al vano contatori. Ieri, infatti, si è aggiunta pure una nuova crepa lungo il corridoio che porta agli uffici della procura (compreso quello del procuratore), segnalata da tanto di cartello.
Una spaccatura dovuta allo scollamento di un blocco a livello del giunto che continua a dilatarsi: sintomo, a quanto pare, di un movimento, forse addirittura di uno sprofondamento. Inevitabili gli allarmismi ma per sapere se sia tratti di un fisiologico assestamento o di qualche cosa di più preoccupante bisognerà attendere l’esito degli accertamenti disposti dal Comune, proprietario dell’immobile. Il presidente del tribunale Alberto Rizzo anche mercoledì, nella commissione permanente (ex manutenzione) aveva sollecitato un intervento tempestivo. E ieri mattina il sindaco Achille Variati era a verificare di persona lo stato dei luoghi, assieme a Rizzo a all’assessore alla cura urbana Cristina Balbi. Una verifica puntuale di tutte le «grane» (e non sono poche), a partire dalle più impellenti. Poco dopo è stata convocata una conferenza stampa, in cui è stato reso noto il cronoprogramma di verifiche e interventi. Per la lunga crepa al quarto piano da cui filtra acqua, accertato che dipende dal contatto tra materiali disomogenei, il sindaco «chiederà alla ditta costruttrice di intervenire subito, e se non lo farà se ne prenderà carico il Comune».
Quanto poi al tetto, ai canali di deflusso dell’acqua che ristagna, Palazzo Trissino provvederà a una videoispezione: una sonda entrerà nei pluviali per valutare se le tubature hanno un diametro adeguato o se sono ostruite, e da che tipo di materiale. Infine, sul distacco del blocco «in movimento», Variati fa sapere: «Il provveditore ai lavori pubblici ha escluso problemi di staticità ma delegheremo un’azienda per i dovuti accertamenti: applicherà dei sensori, delle placche, per tenere sotto costante controllo un eventuale scostamento, anche per capire se quel distacco è fisiologico o patologico, se è un assestamento o se si tratta invece di un movimento in divenire. Una risposta che avremo tra circa sei mesi». E se emergeranno difetti costruttivi «l’azienda dovrà risponderne», ribadisce il primo cittadino. «I problemi sono stati affrontati con una manutenzione ordinaria ma evidentemente hanno una natura più profonda e vanno fronteggiati in modo diverso», spiega l’assessore Balbi. E intanto il presidente del tribunale ricorda: «Ogni giorno di ritardo è un ulteriore rischio». Infine, il Movimento 5 Stelle di Vicenza torna a chiedere una commissione d’inchiesta «sull’intera struttura vergognosamente costruita nell’alveo di un fiume».