ITALIA OGGI
Diritti umani
Coppie gay, condanna per l’Italia
Italia condannata a un risarcimento di 20.000 euro per non aver consentito il ricongiungimento familiare a una coppia omosessuale. Ieri, la Corte europea dei diritti dell’uomo si è espressa condannando il Belpaese perché avrebbe trattato la coppia gay al pari di una coppia eterosessuale violando così sia l’art. 8 sia l’art. 14 della convenzione sui diritti dell’uomo. L’articolo 8, perché impone il rispetto delle vita privata e familiare e sarebbe stato violato in quanto non si sarebbe tenuto conto del fatto che i soggetti in questione non avrebbero in nessun modo potuto ottenere lo status maritale, visto che l’Italia non riconosce i matrimoni gay. L’articolo 14, invece, perché vieta la discriminazione e in questo specifico caso, la Corte l’ha applicata in relazione all’orientamento sessuale. Andiamo con ordine. Una coppia composta da un italiano e un neozelandese, ha vissuto in Nuova Zelanda fino a dicembre 2003, dopodiché ha deciso di trasferirsi in Italia. Il cittadino neozelandese ha prima chiesto la residenza temporanea per motivi di studio e poi per motivi familiari, motivando la richiesta sulla base della convivenza e della relazione con il compagno italiano. Il 18 ottobre 2004 la domanda di ricongiungimento familiare è stata respinta perché, secondo l’autorità di Livorno, i criteri richiesti non venivano soddisfatti. Il 4 luglio 2015, la corte civile di Firenze da ragione alla coppia e accoglie la loro richiesta. Ma, il ministero dell’interno ricorre in appello; la questione arriva in Cassazione, dove viene respinta definitivamente in base all’art. 29 del dlgs 286/1998 (in cui si definisce la famiglia come il nucleo che include sposi, figli minorenni o figli non ancora indipendenti). Il 15 settembre 2009, la coppia decide di far ricorso alla Corte dei diritti dell’uomo, perché ritiene che il comportamento dell’Italia li avrebbe discriminati in quanto gay. Ieri, la Corte ha condannato l’autorità italiana per aver negato il permesso di soggiorno al compagno neozelandese del cittadino italiano. La conclusione la si avrà fra tre anni; se nessuna delle due parti in questione ricorrerà in appello, la sentenza sarà definitiva e l’Italia, dovrà risarcire la coppia e pagare 18.924 mila euro di spese. Giorgia Pacione Di Bello