UFFICI GIUDIZIARI: Digitale e giustizia, a Trani il ministro Orlando (traniviva.it)

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Digitale e giustizia, a Trani il ministro Orlando
È stato ospite della giornata tranese di Digithon nel Castello svevo

Digitalizzazione della giustizia civile. Così l’Italia ha recuperato il gap nel sistema della giustizia a livello europeo. Della giustizia come “una delle realtà di eccellenza nella informatizzazione” ha parlato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ospite della terza giornata nel Castello di Trani e intervistato sul tema “La giustizia al tempo del digitale” dal giornalista Antonello Piroso.
«È un dato – ha proseguito – assolutamente non scontato rispetto a come si guarda e racconta la giustizia nel nostro Paese. In effetti – ha sottolineato – noi siamo l’unico Paese in Europa che ha informatizzato il processo civile e questo credo sia un punto di partenza importante per arrivare a un’informatizzazione integrale del settore Giustizia». Rispondendo alle domande di Piroso, il ministro ha detto che grazie all’informatizzazione c’è stato un decremento delle cause pendenti nei tribunali civili. «Nel 2010 c’erano 6 milioni di cause pendenti nei tribunali civili italiani, eravamo penultimi in Europa soltanto prima della Russia. Adesso siamo a metà classifica, allo stesso livello della Francia». La partecipazione del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a Digithon è stata l’occasione per parlare anche di politica oltre che di digitale. Rispondendo alle domande dei giornalisti ha detto che «la direzione nazionale del Pd ieri è saltata ufficialmente per la Brexit, perchè il presidente del Consiglio si trova ad affrontare un passaggio non banale e credo fosse giusto che dedicasse la sua attenzione a questo problema». Quanto ai problemi del Pd il ministro ha chiuso dicendo che “ci sono, ma ne parleremo venerdì». Dal referendum inglese a quello costituzionale che si svolgerà a ottobre il passaggio è stato inevitabile. Durante la conversazione nel cortile del Castello, Orlando ha detto che «se non arriviamo in fondo questa volta, sarà difficile farlo tra 4-5 anni». «Questo assetto istituzionale – ha aggiunto – dura dal 1948, dopo la guerra. Il bicameralismo perfetto non è più compatibile con i tempi odierni ed è al centro della discussione da fine anni 70. Questo non è un derby nè una vicenda da caricare di qualcosa che impallerebbe il buon funzionamento della nazione. Non è una questione tattico-contingente, questa è una cosa che riguarda tutti e riguarderà – ha concluso – più le generazioni future che quelle chiamate a votare ora».

Foto del profilo di Andrea Gentile

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