LA REPUBBLICA – Genova
La nuova giustizia in Liguria un Pm e tre giudici in più
Il progetto varato dal ministro Orlando va al Csm. Rinforzata la procura genovese
È UN ALTRO passo, importante, per provare a rimettere in moto la macchina della giustizia. In pratica sono i nuovi organici delle circoscrizioni giudiziarie, che avranno magistrati e pm in più. In Liguria siamo a 3 giudici e 1 pm in aggiunta all’organico della Circoscrizione. Tutto avviene sulla base di criteri nuovi e, tra questi, due essenziali. Il primo: la densità di imprese sul territorio, che chiedono di essere aiutate per poter crescere più in fretta e, soprattutto, in sicurezza. Il secondo: quanto incide sul territorio la criminalità organizzata. In Liguria saranno 4 i nuovi magistrati: 3 andranno a rinforzare gli organici della Circoscrizione, uno sarà un pubblico ministero che andrà a ampliare l’ufficio della procura di Genova. I 3 magistrati giudicanti, invece, sono così suddivisi: uno a Genova, un altro alla Spezia, il terzo è destinato al Tribunale di Imperia. Così la circoscrizione della Liguria che va da Massa a Imperia sale da 170 a 173 magistrati giudicanti. Per la Procura di Genova, invece, si sale da 66 a 67. L’ultima parola tocca al Csm che ha agli atti da due giorni, il “Progetto per la rideterminazione delle piante organiche degli uffici giudiziari” preparato al Ministero di via Arenula e che ha ottenuto il via libera del ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Dal ministero confermano i criteri usati per questo progetto che ha un obiettivo: far funzionare al meglio tribunali, uffici, provando a ridistribuire nel modo migliore le risorse. Così al primo posto per incremento di risorse si ritrova Venezia con 29 nuovi giudici e 9 pubblici ministeri in più, che fanno salire l’organico da 242 a 271 magistrati requirenti e da 92 a 101 rappresentanti della pubblica accusa. Segue Bologna: 22 giudici e 6 nuovi pm e terza si classifica Brescia con 18 giudici e 7 pubblici ministeri. Al ministero chiariscono che la “revisione delle piante organiche “ dei vari uffici e circoscrizioni è uno snodo fondamentale perché organizza i Tribunali e le procure secondo criteri moderni, legati a quello che è il mondo della criminalità degli anni duemila. La riorganizzazione ha interessato tutti i 136 Tribunali e le Procure a questi collegate. Le scelte di politica giudiziaria che il ministro ha tenuto in conto, si è visto, sono due anche per la Liguria: la necessità di rispondere alla domanda di giustizia che viene da quelle parti d’Italia dove più si concentrano imprese e industrie e il presidio dei luoghi dove si sono già manifestati o stanno aumentando paure e episodi legati a mafia e ‘ndrangheta. La Liguria non è immune, soprattutto nel ponente ligure, dove si saldano con facilità i legami tra la malavita del sud e quella delle riviere. E, altro fattore determinante, è stato il flusso di affari civili e penali dell’ultimo biennio. Ma, al di là dei dati statistici, quello che appare più importante è la filosofia che ispira la distribuzione di risorse nei diversi distretti: valutare la necessità di giustizia sulla base di parametri oggettivi, lasciare in secondo piano il rapporto popolazione-magistrati, prima dominante. WANDA VALLI