REGGIOTV
Il Csm discute la proposta del ministro Orlando di rideterminazione delle risorse
Organici da ampliare per i distretti giudiziari di Catanzaro e Reggio Calabria
Roma. Il Csm si prepara a dare un “parere favorevole” al progetto del ministro della Giustizia di rideterminazione delle piante organiche di tribunali e procure, ma chiede di fare uno sforzo ulteriore per un maggior “rafforzamento”, con più giudici e pm, degli uffici giudiziari di primo grado. Un intervento aggiuntivo “necessario” per “migliorare il funzionamento degli uffici e la risposta di giustizia”. Il sì con correttivi al piano del titolare di via Arenula è contenuto in un parere approvato dalla Settima Commissione del Csm (relatori il presidente Claudio Galoppi e il consigliere Francesco Cananzi), che sarà discusso domani dal plenum di Palazzo dei marescialli alla presenza di Andrea Orlando. Il progetto del Guardasigilli, oltre alla redistribuzione delle risorse del personale della magistratura (alcuni uffici crescono mentre per altri c’è una cura dimagrante), prevede complessivamente un aumento della pianta organica di 118 unità negli uffici giudicanti e di 28 in quelli requirenti. Uno sforzo che la Commissione chiede di raddoppiare per le procure (27 i posti ulteriori richiesti) e di aumentare di un quarto (30 posti in più dei previsti) per i tribunali. Tutto questo senza metter mano ad altri investimenti perché le maggiori risorse di organico necessarie per dare attuazione alle integrazioni richieste si possono recuperare, suggerisce Palazzo dei marescialli, riducendo del 50% l’organico dei magistrati distrettuali, quelli addetti in ogni Corte d’appello alla sostituzione dei colleghi del distretto la cui assenza per malattia, congedi parentali, maternità può provocare disservizi. Un ruolo poco ambito, tant’è che su 103 posti previsti, 49 sono attualmente senza titolare.I correttivi chiesti al piano di Orlando sono funzionali anche a una “più equilibrata distribuzione delle risorse sul territorio nazionale, in quanto – fa notare la Commissione, nel parere approvato all’unanimità – il progetto ministeriale privilegia gli uffici del Nord, mentre le integrazioni proposte dal Consiglio consentono di effettuare un riequilibrio sostanziale tra tutte le aree del territorio nazionale”. Una “parziale divergenza di conclusioni” dovuta al fatto che i consiglieri di Palazzo dei marescialli hanno tenuto conto anche delle criticità segnalate dai Consigli giudiziari, gli organi di autogoverno locali a diretto contatto con la realtà dei singoli uffici giudiziari. Per 6 su 26 distretti giudiziari (Brescia, Catanzaro, Reggio Calabria, Trento, Trieste e Potenza) la Commissione esprime un sì senza riserve all’intervento di Orlando. In particolare i primi due sono tra i distretti- assieme a Bologna e Venezia- che hanno un maggior ampliamento dell’organico (più 18 giudici e più 7 pm a Brescia, più 15 giudici e più 6 pm a Catanzaro). Per gli altri 20 i consiglieri sollecitano modifiche, spesso legate all’elevato carico di lavoro riscontrato in alcuni uffici rispetto alla media nazionale. Un capitolo a parte riguarda i tribunali metropolitani, per i quali serve una “ragionevole e coerente rivisitazione del progetto ministeriale”, che mentre riconosce il ruolo “nevralgico” di questi uffici, propone “significative contrazioni” dei loro organici. E’ il caso soprattutto del tribunale di Roma (dove è previsto un taglio di 12 giudici), di Milano (-2) e di Napoli (-9). Una cura dimagrante che, secondo togati e laici, va senz’altro attenuata, e che nel capoluogo campano può mettere a rischio la stessa funzionalità del tribunale. Tra le procure che i consiglieri chiedono di risparmiare dai tagli ci sono quelle di Enna per la presenza mafiosa, Siracusa per il carico di lavoro che è tra i più elevati in Italia, e Taranto, che per il procedimento sull’Ilva “non può essere indebolita”. Mentre tra i tribunali, per la Commissione va senz’altro rafforzato quello dell’Aquila, tenuto conto delle inchieste sulla ricostruzione post terremoto.