UFFICI GIUDIZIARI: Organico sempre più all’osso. Iorio (Cgil): ‘Situazione tragica’ (La Nazione – Prato)

LA NAZIONE – Prato

Sos tribunale: dipendenti infuriati. “Troppo lavoro, pronti a far causa”
Organico sempre più all’osso. Iorio (Cgil): ‘Situazione tragica’
Una manifestazione di qualche mese fa di fronte al tribunale di Prato per protestare contro la mancanza di personale

Prato, 9 giugno 2016 – Giudici in partenza e personale amministrativo sotto organico. E sul piede di guerra. Pronto a valutare, tramite i propri rappresentanti, la possibilità di avanzare una causa legale per stress da lavoro. La situazione del tribunale di Prato è ai limiti del tollerabile, come emerso anche lunedì scorso dalla prima assemblea sulla sicurezza organizzata dal tavolo di «Pratopartecipa». «La situazione è tragica», afferma con forza Giovanni Iorio, segretario Cgil Funzione Pubblica.
«I lavoratori ‘amministrativi’ sono sotto organico di più di 20 unità, meno di 40 operative rispetto alle 64 previste, mentre quelli della procura sono 18 su 27. Se non viene aggiunto personale ulteriore, qualcuno si dovrà assumere la responsabilità di chiudere e trasferire tutto. E se i numeri – aggiunge – dovessero rimanere questi, sarebbero assolutamente insufficienti per sostenere i procedimenti e i processi in essere». Per Iorio, nonostante sia chiara ed evidente la complessità di entrambe le categorie, quello degli amministrativi resta il quadro più grave. «Sì – spiegail rappresentante dei lavoratori – perché i pm possono in qualche modo alleviare il carico grazie ai tanti collaboratori sui quali poter contare, mentre il personale amministrativo non ha nessuno. Tutto ciò si riflette sui cittadini e sugli avvocati, che non possono essere in grado di svolgere degnamente il loro lavoro. Per questo è in fase di analisi la possibilità di avanzare una causa per stress da lavoro correlato». Sulla situazione degli avvocati interviene anche Lamberto Galletti, presidente dell’Ordine. «Il problema è in effetti sempre più critico. La realtà di Prato è complessa e le necessità sono davvero molte, dispiace solo che la società pratese non riesca a capire come l’eventuale chiusura del tribunale di Prato possa rappresentare un grosso danno per il tessuto sociale della città».
«L’unica possibilità per i magistrati, come è stato anche già discusso con il presidente del tribunale – aggiunge Galletti – è quella di chiedere e sollecitare il Consiglio superiore della magistratura affinché le unità pronte a lasciare Prato rimangano al loro posto fino al giorno effettivo del cambio e i sostituti arrivino con richiesta di ‘anticipato possesso’. Prato ha una storia particolare e nonostante i problemi di organico è uno di quelli più virtuosi. C’è disperazione – ha concluso Galletti – ma non rassegnazione. Dispiace però che sul piano politico la questione non abbia ancora attecchito del tutto, consentendo a chi ci rappresenta di farsi sentire nelle stanze opportune». Paolo Biagioni

Foto del profilo di Andrea Gentile

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