LA REPUBBLICA
ALLARME A TORINO. MA IN TUTTA ITALIA SI RISCHIA IL CAOS
Spataro: “Personale scarso, procura in tilt
Così saremo costretti a chiudere gli uffici”
Torino, lunga lettera del magistrato al ministro Orlando. “Concorsi bloccati da anni, gli uffici non sono in grado di dare risposte ai cittadini”. Ed è caos in tutta Italia
ROMA. Una situazione «gravissima». Che potrebbe portare, alla procura di Torino ma anche in altri uffici giudiziari italiani, «perfino a bloccare o a limitare alcuni servizi come quelli destinati al pubblico». La causa? Invecchiamento progressivo e cronica mancanza del personale amministrativo per il quale, come denuncia il procuratore di Torino Armando Spataro, «non si fanno concorsi da quasi vent`anni». Di fronte al rischio
concreto di dover rinunciare ad alcuni servizi, amaramente commenta: «Sarebbero inevitabili le ricadute sull`efficienza e autorevolezza della funzione giudiziaria».
PARALISI DIFFUSA
E’ composta di nove pagine la lettera che ieri il procuratore Spataro ha inviato al Guardasigilli Andrea Orlando, al vice presidente del Csm Giovanni Legnini,
ai suoi colleghi capi di altrettante procure distrettuali, all`Ordine e alla Camera penale di Torino. Proprio gli avvocati, da quando Spataro è diventato
procuratore il 30 giugno 2014, sulla questione sono in perfetta sintonia con lui. Una lettera documentata, insieme di denuncia e di proposta. Con un leit motiv che accomuna i drammatici buchi in organico di Torino a quelli di molte altre cittadelle giudiziarie in Italia, come la cronaca testimonia e come lo stesso Spataro puntigliosamente documenta, non solo con ripetute
citazioni dei disagi ascoltati in presa diretta dai suoi colleghi, ma anche con una nutrita rassegna stampa. Dove si passa dalla denuncia di Rosy Bindi, la
presidente della commissione Antimafia, alle lagnanze del procuratore di Bari (il 19 maggio), a quelle del pg e del presidente della Corte d`appello di
Napoli (14 maggio e 5 giugno), e ancora prima a quella del presidente del tribunale dei minori di Bologna (26 aprile). Ma basta riandare all`inaugurazione dell`anno giudiziario di fine gennaio per scoprire che il tema dell`assoluta insufficienza del personale amministrativo già rischiava allora di paralizzare la giustizia italiana.
CARICO INSOSTENIBILE
Spataro stima che nei suoi uffici manchi, a oggi, il 20% dell`organico previsto. Un buco destinato a salire fino al 23% nei prossimi due anni. Con le 200 persone di cui dispone, il procuratore deve far fronte a un elenco lunghissimo di servizi, che riempie un`intera pagina della sua lettera. Ma la paralisi,
nonostante la buona volontà e il sacrificio di chi lavora, è dietro l`angolo. Tant`è che a lamentarsene, sin dall`inizio di aprile, è lo stesso personale, in
particolare quello che lavora nelle segreterie dei singoli pm, che in una lettera denuncia «il danno psico-fisico» per un carico di lavoro che Spataro definisce «ormai insostenibile e impossibile da smaltire».
POCHI E ANZIANI
In media hanno 55 anni e in tutto sono 200 gli amministrativi della sua procura. Due caratteristiche negative che, messe assieme, fanno il disastro di Torino e spingono Spataro, ormai in affanno da mesi, a scrivere a Orlando e a chiedere espressamente al Csm, di cui in passato è stato componente togato, di «analizzare la mancanza di personale in ogni procura italiana», ormai tale da impedire anche una documentata valutazione dei carichi di lavoro esigibili
da ogni singolo componente.
Per non parlare dei progetti, pur richiesti da Roma, di “best practices” e “performance”. Tre aggettivi di Spataro bollano anche la sola pretesa, «impossibile, fuorviante, surreale».
TOGHE PUNITE
Dietro l`angolo poi, se dovesse essere approvata la riforma del processo penale in discussione al Senato, c`è pure il rischio di un nuovo illecito disciplinare per i pm che potrebbe scattare se una notizia di reato viene
iscritta con ritardo nei registri della procura. Tra i pericoli paventati
da Spataro c`è proprio quello che la mancanza di personale metta in crisi la tempestiva iscrizione delle notizie di reato nell`apposito registro. Il procuratore parla di «progressiva difficoltà, fino all`impossibilità di rispettare decorrenza dei termini e scadenze». “Cornuti e mazziati”, si direbbe a Napoli,
perché i pm non riescono ad aggiornare il registro per via del personale che manca, e poi possono finire sotto processo disciplinare per l`inadempienza.
LE PROMESSE DEL GUARDASIGILLI
Giusto ieri, da Genova dove commemorava il pg Francesco Coco ucciso dalle Br, il Guardasigilli Orlando ha annunciato «di avere la copertura per finanziare 4mila nuove unità per coprire vuoti di organico drammatici
in molte realtà».
Il ministro parla di 700 persone in transito dalle Province, di altre 1.500 in arrivo dalla Funzione pubblica, e «di risorse per ulteriori 1.500 persone da prendere con la mobilità o con un nuovo concorso». Spataro, per parte sua, scrive che nel suo ufficio non è arrivato nessuno grazie alla mobilità, documenta che la trasformazione informatica anziché semplificare il lavoro
lo sta complicando, presenta un nutrito elenco di richieste, in testa i concorsi, ma a seguire la mobilità e altre forme urgenti di spostamento del personale.
Pena il default. LIANA MILELLA