ITALIA OGGI
Regime ue
Coppie internazionali in chiaro
Fare chiarezza sulle norme applicabili ai regimi patrimoniali delle coppie internazionali nell’Unione europea. Questo l’obiettivo della Commissione europea, che ha deciso di portare avanti insieme a 17 paesi membri (tra cui l’Italia) una cooperazione rafforzata. Le proposte di Bruxelles consentiranno di chiarire quali leggi applicare in caso di divorzio o separazione e di porre fine a procedimenti paralleli e potenzialmente contrastanti in più stati membri (per esempio in materia di beni o conti correnti). Anzitutto sarà possibile chiarire qual è l’autorità giudiziaria competente, con norme uniche sulla competenza giurisdizionale. Poi chiariranno qual è la legge applicabile quando alla fattispecie potrebbero potenzialmente applicarsi più leggi di più paesi (norme sulla legge applicabile). Inoltre faciliteranno il riconoscimento e l’esecuzione in uno stato membro di una sentenza in materia patrimoniale emessa in un altro stato membro. I 17 paesi in questione sono: Italia, Germania, Francia, Spagna, Svezia, Belgio, Grecia, Croazia, Slovenia, Portogallo, Malta, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, Austria, Bulgaria e Finlandia. Gli altri 11 che non hanno aderito alla cooperazione rafforzata (tra cui il Regno Unito) continueranno ad applicare il loro diritto nazionale (comprese le norme di diritto internazionale privato) alle situazioni transfrontaliere riguardanti regimi patrimoniali tra coniugi e gli effetti patrimoniali delle unioni registrate. I provvedimenti della Commissione si sostanziano in due regolamenti, uno per le coppie sposate e l’altro per le unioni registrate. Grazie alla cooperazione rafforzata (possibile con l’adesione di almeno 9 stati membri) le misure potranno immediatamente essere adottate. Oggi le coppie internazionali che vivono nell’Unione europea sono circa 16 milioni, e rappresentano un quinto delle unioni registrate in territorio comunitario. Non solo. I costi indotti da procedimenti giudiziari paralleli in paesi diversi sono stimati per oltre un miliardo di euro l’anno. Faolo Bozzacchi