IL CORRIERE DELLA SERA
Adozioni gay, Costa avverte i giudici
Cirinnà: sbaglia, applicano la legge
Costa, ministro con delega alla Famiglia: no a interpretazioni creative, la stepchild adoption è stata esclusa. La senatrice pd denuncia: raid di Forza nuova contro di me
Dom.15 – ROMA Non è bastato il varo della legge per spegnere la polemica sulle unioni civili. Anzi, sulla sua interpretazione e applicazione è scontro anche all’interno della maggioranza.
Ieri è stato il ministro degli Affari regionali con delega alla famiglia Enrico Costa a mandare un messaggio esplicito ai giudici ma anche indirettamente ai suoi colleghi di schieramento del Pd che avevano ipotizzato modifiche alla legge sulle adozioni: «Sia chiaro che non può rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta: in tema di step-child adoption fino ad oggi la giurisprudenza ha dato delle interpretazioni colmando un vuoto normativo. Ora quel vuoto non c’è più, c’è una norma chiara che esclude la step-child , a maggior ragione alla luce dei lavori parlamentari e quindi mi attendo di vedere chiusa una fase di interpretazione creativa».
L’affondo del ministro Ncd è rivolto a quei presidenti di tribunale che nelle ultime settimane hanno di fatto concesso l’adozione al partner dello stesso sesso del genitore naturale, ricorrendo all’articolo della legge sulle adozioni che prevede «casi particolari» in cui si possa adottare anche senza possedere i requisiti stabiliti, primo fra tutti quello del matrimonio. «Verdetti» che secondo il ministro appaiono, appunto, «creativi».
Non ci sta Monica Cirinnà, senatrice pd e «mamma» della legge: «Non c’è alcuna giurisprudenza creativa, c’è la giurisprudenza che ritiene punto di partenza la tutela del minore. Così, davanti alla scelta del legislatore di non decidere, si continua ad applicare la norma esistente che è la legge sulle adozioni, richiamata esplicitamente al punto 20 del maxi emendamento del governo». Il «punto 20» recita espressamente: «Resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti», interpretato dalla Cirinnà come la possibilità di concedere la stepchild adoption per tutelare i bambini, mentre da Costa come mero riconoscimento delle adozioni già stabilite in passato, ma non come possibilità di concederne di nuove.
E proprio la senatrice pd ha denunciato che nel corso di un dibattito a Serapo, vicino Gaeta, nella sala hanno fatto irruzione 12 neofascisti con giubbotti mimetici conosciuti come appartenenti a Forza Nuova, che hanno srotolato uno striscione e urlato slogan contro Cirinnà e la legge sulle unioni civili.
Insomma, il caso c’è tutto e per l’azzurro Maurizio Gasparri è vero che la legge sulle unioni «apre la strada ad una moltiplicazione delle sentenze creative in materia di adozioni gay». Motivo per cui bisognerà battersi per un referendum abrogativo «non di tutta ma di alcune parti della legge». In ogni caso, nella maggioranza l’area cattolica fa muro: «Il tema delle adozioni per le coppie omosessuali, ora che le unioni civili sono state definitivamente regolate, rappresenta un capitolo chiuso», avverte Renato Schifani, capogruppo al Senato di Area popolare. E aggiunge: «Concen-triamoci, adesso, ed impegniamo il Parlamento nei restanti anni di legislatura sulle questioni urgenti». Paola Di Caro