IL CORRIERE DELLA SERA
Costa: la legge era chiara non consentiva casi simili Cirinnà esulta: giusto così
Polemiche sulle unioni civili. I cattolici: stop alla deriva antropologica
ROMA «Non mi pare che nella legge fossero presenti vuoti normativi. Tuttavia le sentenze vanno rispettate», commenta a caldo il ministro con delega alla Famiglia Enrico Costa, cattolico dell’Ncd, subito dopo la pronuncia della Cassazione. A lui che poche settimane fa aveva dichiarato chiusa, con la legge sulle unioni civili, la fase «delle sentenze creative», la decisione della Cassazione non può che lasciare l’amaro in bocca. «Non può rientrare dalla finestra ciò che era uscito dalla porta», aveva affermato.Si augurava che di casi del genere non si sarebbe più parlato. Invece tutto ricomincia daccapo, comprese le polemiche. E le divisioni su un tema caldissimo che si rinnoveranno almeno fino a quando il Parlamento non comincerà a lavorare sulla revisione della legge sulle adozioni.
Non si sorprende il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per quanto hanno stabilito i giudici. I casi particolari, nota, erano previsti. E quello della bimba, appena riconosciuta in via definitiva figlia di una coppia di donne omosessuali, «rientra nell’eccezionalità».
Non si sorprende neppure il guardasigilli, Andrea Orlando: «Si sapeva che quando il Parlamento ha deciso di non intervenire in materia di stepchild , se ne sarebbe occupata la giurisprudenza e così è avvenuto».
Secondo Orlando «la Cassazione parte da un presupposto che va condiviso. La valutazione dipende da un’attività istruttoria che deve essere compiuta volta per volta». Gioisce Monica Cirinnà, la deputata Pd che avrebbe voluto nel testo delle unioni civili anche la stepchild, cioè l’adozione del bimbo del partner di una coppia arcobaleno: «Viene stabilito finalmente che quanto abbiamo sostenuto, e purtroppo dovuto stralciare, non soltanto è legittimo ma anche giusto. In Italia non esiste la discriminazione tra bambini per il modo in cui sono nati».
Contro di lei, si alzano le voci di Maurizio Sacconi, Eugenia Roccella con Gaetano Quagliariello. Per il presidente della commissione Lavoro del Senato solo un voto popolare potrà fermare «la deriva antropologica. La sentenza conferma i timori legati alla legge ideologica sulle unioni civili disegnate come simil matrimoni».
Roccella e Quagliariello, movimento Idea, sono molto espliciti, parlano di «accordo truffa tra Renzi e Alfano per prendere in giro gli italiani. Hanno sbandierato lo stralcio della stepchild e nell’articolo 20 si delegava la questione delle adozioni gay ai tribunali». Il Forum delle famiglie si domanda: «I bambini hanno ancora diritti, il principio dell’interesse superiore del minore è stato rispettato?». Il ministro Costa si augura che quando verrà avviato l’esame dei testi per la legge sull’adozione, l’attenzione resterà puntata sui bambini italiani e stranieri richiesti da migliaia di coppie eterosessuali: «L’indagine conoscitiva si è conclusa. Spero che la priorità saranno i problemi reali, seri delle famiglie che aspettano». E ricorda quei 300 che restano ogni anno negli istituti italiani sebbene siano migliaia i genitori in attesa. Margherita De Bac