UNIONI CIVILI: Entro Ferragosto le prime unioni civili (Il Sole 24 Ore)

IL SOLE 24 ORE

La riforma. Via libera del Consiglio di Stato al decreto: entro il 5 dicembre i decreti attuativi – Orlando: saranno pronti prima dell’estate
Entro Ferragosto le prime unioni civili

I sindaci sono avvisati: entro ferragosto, se dal Viminale arriveranno in tempo i formulari previsti, potranno essere celebrate e trascritte le prime unioni civili. E anche in quei Comuni dove i primi cittadini dovessero rifiutarsi dichiarandosi “obiettori” dovrà essere delegato un consigliere o un assessore comunale. A chiarirlo è stato il Consiglio di Stato che ieri ha reso noto il suo via libera al decreto-ponte sulle unioni civili, un testo che in 10 articoli di fatto rende già possibili le registrazioni nei Comuni, in attesa che le norme attuative definiscano, da qui a dicembre, l’applicazione della legge varata a maggio dal Parlamento. «Con il nostro parere, il decreto può essere adottato subito dal governo. Se il ministero dell’Interno usa il periodo della vacatio legis di 15 giorni per istituire il registro provvisorio, l’ufficiale di Stato civile per l’11-12 agosto può raccogliere la documentazione necessaria e la prima unione civile può essere celebrata ragionevolmente per Ferragosto», ha chiarito il presidente della sezione atti normativi del Consiglio di Stato, Franco Frattini, che ha messo a punto il parere. Parere che tra l’altro spazza via anche il rischio dell’obiezione di coscienza dei sindaci, non prevista nella legge. Che, come ha spiegato ieri lo stesso Frattini, affida «opportunamente» agli ufficiali di stato civile (e non ai soli sindaci) la trascrizione delle unioni. In pratica il sindaco che, per ragioni religiose o convinzioni etiche, non voglia procedere, può delegare – come avviene anche per il matrimonio – avvalendosi di «un’ampia platea di soggetti». E per chi si rifiutasse di delegare potrebbe scattare una denuncia per omissione di atti d’ufficio.
È stata proprio la legge Cirinnà («Dal 15 agosto via libera ai confetti arcobaleno», ha commentato ieri la senatrice del Pd e relatrice della legge) a prevedere l’emanazione di un Dpcm per fissare subito le disposizioni transitorie. Ora sono previsti altri passaggi. In prima battuta, un provvedimento del Viminale sulle formule da inserire nei registri: l’emanazione del testo è stabilita entro 5 giorni dall’entrata in vigore del Dpcm, ma il Consiglio di Stato ieri ha suggerito di farli viaggiare insieme, così da accelerare i tempi e garantire le prime unioni civili già entro la metà di agosto. Dovranno poi arrivare i decreti attuativi definitivi: l’appello dei giudici amministrativi è quello di rispettare il termine del 5 dicembre. E ieri il ministro della Giustizia, Andrea Orlando ha assicurato che «saranno pronti prima della pausa estiva».
Il tema, come noto, è caldissimo. E mentre già sono centinaia le coppie che si sono messe il lista d’attesa, la politica ieri è tornata a dividersi. Tra chi festeggia, come la presidente della Camera Laura Boldrini («È?fatta») e il sottosegretario Pd Ivan Scalfarotto («Abbiamo rimesso le lancette dell’orologio del Paese in sincronia con quelle dell’Europa e dell’Occidente»). E chi come Maurizio Gasparri è convinto che così si apre la strada al «commercio dei figli» e all’utero in affitto. Secondo il senatore di Forza Italia «serve il referendum», mentre Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia-An, auspica un intervento della Corte Costituzionale. Marzio Bartoloni

Foto del profilo di Andrea Gentile

andrea-gentile