UNIONI CIVILI: Le Unioni civili costano poco: “3,5 mln nel 2016 e 6 mln nel 2017″ (repubblica.it)

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Le Unioni civili costano poco: “3,5 mln nel 2016 e 6 mln nel 2017″

I dati diffusi su Twitter dal Ministero dell’Economia. Scalfarotto: “Non ci sono i costi esorbitanti paventati”. Alfano frena: “Sì a rafforzare i diritti, no all’equiparazione con il matrimonio”

 

 

 

“Il Mef certifica, a differenza dei costi esorbitanti paventati dal ministro Alfano, che l’incidenza, a regime, non sarebbe superiore ai 6 milioni di euro” ha sottolineato il sottosegretario alle Riforme e ai Rapporti con il Parlamento Ivan Scalfarotto, da giorni in sciopero della fame per chiedere che il Parlamento approvi una legge in materia.

I dati diffusi dal Mef sono contestati dall’Ncd. Il senatore Maurizio Sacconi contesta la diffusione dei dati “via Twitter” e sottolinea: “La spesa previdenziale deve essere calcolata per almeno dieci anni in quanto deve stimare la piena espressione degli effetti a regime delle nuove norme. Leggeremo la relazione tecnica per capire la base di calcolo e la proiezione temporale rispetto ad un volume di spesa su reversibilità e familiari a carico che è di circa 50 miliardi”.

Resta bloccato però l’esame del ddl Cirinnà in Commissione Giustizia al Senato fermo in attesa della relazione del Tesoro. La seduta della commissione che si sarebbe dovuta occupare delle Unioni civili è stata sconvocata perché “non è ancora arrivata dal Mef la relazione tecnica”. Al momento, infatti, secondo quanto risulta ai commissari di Palazzo Madama, “l’unica notizia dal Mef ci è arrivata via Twitter, ma non è sufficiente per andare avanti con l’esame del provvedimento” e per ricevere i conseguenti pareri dalla commissione Bilancio. Il provvedimento dovrebbe arrivare in aula a Palazzo Madama nella prima settimana di agosto ma il rischio slittamento è concreto.

La stessa relatrice Cirinnà ha smentito qualsiasi volontà del governo di rallentare: “La relazione tecnica, di cui sono state rese pubbliche le cifre, si trova alla bollinatura della Ragioneria dello Stato ed entro domani dovrebbe arrivare in commissione Bilancio del Senato” ha chiarito, sottolineando la necessità di rispettare i tempi della procedura parlamentare.

Dopo la sentenza della Corte dei Diritti dell’uomo di Strasburgo, che ha condannato l’Italia per la mancata approvazione di una legge che istituisce le Unioni civili, nella maggioranza il Nuovo centrodestra continua a frenare ed è contrario al ddl che vede come relatrice Monica Cirinnà (Pd). “Sulle Unioni civili – ha affermato il ministro dell’Interno Angelino Alfano – abbiamo una posizione molto chiara: diciamo sì al rafforzamento dei diritti individuali, sul ddl Cirinnà temiamo che si possa arrivare all’adozione dei figli a cui siamo contrari. Abbiamo anche il dubbio che si arrivi all’equiparazione del matrimonio: se delle persone che vivono la loro affettività in una coppia vogliono voler avere rafforzati i loro diritti diciamo di sì, ma diciamo di no all’equiparazione del matrimonio e all’adozione dei figli”.

Continua però il fuoco incrociato di chi si oppone alla legge: Fratelli d’Italia ha avviato una raccolta di firme “per chiedere a deputati e senatori di non approvare il ddl Cirinnà che istituirebbe di fatto il matrimonio gay in italia”. Critico anche il quotidiano della Cei Avvenire che chiede al Pd di uscire allo scoperto: “Sarà bene chiarire di chi è ‘figlia’ la proposta di legge sulle unioni di fatto, il cosiddetto ‘ddl Cirinnà’. Se nasce da un’iniziativa parlamentare o da una precisa volontà del governo. Chiarire e assumersi responsabilità è indispensabile: le paternità incerte sono sempre causa di sofferenze e sconquassi”.

 

 

 

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