UNIONI CIVILI: Renzi difende le unioni civili (Il Corriere della Sera)

IL CORRIERE DELLA SERA

Renzi difende le unioni civili
L’Inps sulla reversibilità: costi sostenibili. Parma, indagato il sindaco M5S

Il giorno dopo l’approvazione, Renzi difende le unioni civili dalle critiche della Cei (che frena però sul referendum): «Sono cattolico ma ho giurato sulla Costituzione non sul Vangelo». Il presidente dell’Inps Boeri sulle pensioni di reversibilità delle coppie gay: costi sostenibili. A Parma il sindaco M5S Pizzarotti indagato per abuso d’ufficio.
Mercoledì un agguerritissimo gruppo di opposizione di centrodestra non ha aspettato nemmeno che ci fosse il voto finale e già aveva convocato una conferenza stampa per annunciare un referendum abrogativo sulla legge sulle unioni civili. E ieri lo hanno annunciato davvero: se il capo dello Stato promulgherà la legge si preparano con un referendum per abrogarne una parte.
«Noi non siamo contrari al riconoscimento dei diritti degli omosessuali, ma ricorriamo al referendum perché Renzi con la fiducia ci ha impedito di emendare e discutere la legge e noi ridiamo la parola ai cittadini che rappresentiamo», ha detto il senatore Carlo Giovanardi di Idea e con lui i suoi compagni di partito Gaetano Quagliariello ed Eugenia Roccella, insieme a Maurizio Gasparri e Lucio Malan (Forza Italia), Gian Marco Centinaio e Nicola Molteni (Lega) e altri del centrodestra, sia senatori sia deputati. Con loro anche Maurizio Sacconi che ieri ha fatto una polemica a distanza con il presidente dell’Inps Tito Boeri sulle pensioni di reversibilità per le coppie gay. «C’è un impatto sui conti, ma è dell’ordine di qualche centinaia di milioni di euro ed è quindi sostenibile», ha detto Boeri. E Sacconi ha replicato: «È una copertura sottostimata, perché si calcolano solo i prossimi dieci anni».
Ancora ieri il premier Matteo Renzi ha difeso la scelta della fiducia, che ha portato alcuni partiti a dividere il voto sulla legge, come ha fatto per esempio Sinistra Italiana che ha votato no alla fiducia e sì al voto finale della legge.
Renzi è intervenuto a Porta a Porta e, parlando della legge sulle unioni civili approvata mercoledì, ha detto di non essere certo che in questa legislatura si possa arrivare alle adozioni per le coppie omosessuali. «È prematuro parlare di stepchild e di adozione», ha detto. E ha aggiunto: «È chiaro che per questo non ci sono i numeri in Parlamento».
Renzi ha parlato a tutto tondo di questa legge che lui considera certo un traguardo molto importante del suo governo e non ha esitato nemmeno davanti alle critiche del mondo cattolico. «L’atteggiamento negativo da parte della gerarchia e di parte del mondo cattolico era ovviamente atteso», ha detto Renzi. E ha spiegato: «Io sono cattolico ma faccio politica da laico: ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo». E sull’ipotesi che i sindaci vogliano fare obiezione sulla celebrazione dei matrimoni: «Ma possono fare quello che vogliono, io stesso quando ero sindaco celebravo soltanto il 2% dei matrimoni. Boeri: le nuove norme per le coppie gay hanno costi sostenibili, alcune centinaia di milioni L’importante, però, è che la legge venga rispettata e che quindi siano i Comuni a celebrare». Il gruppo del referendum ieri si è costituito anche su Twitter con l’hashtag #cenericorderemo, che poi è lo stesso usato dal comitato di Massimo Gandolfini (il promotore del Family day) il quale, dietro a questo hashtag, fa seguire la minaccia di mobilitarsi per votare no al referendum di ottobre sulla riforma costituzionale. «Io auspico che questo referendum ci sia», è stato il commento ai microfoni di Sky della senatrice Monica Cirinnà, madrina della legge. Che ha quindi spiegato: «Perché se il referendum ci sarà noi lo vinceremo e sarà soprattutto il viatico per arrivare presto e bene all’uguaglianza piena».

Foto del profilo di Andrea Gentile

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