IL VELINO
Unioni civili: centrodestra si prepara a referendum, in attesa di Mattarella
Se il capo dello Stato firmerà la legge l’opposizione presenterà il quesito per abrogare parte del testo. Nel mirino la stepchild adoption
Roma, 13:23 – 22 ore fa (AGV NEWS)
Le Unioni civili ricompattano le opposizioni di centrodestra che lanciano il comitato per il referendum che abroga parte del ddl approvato appena ieri dalla Camera in via definitiva, che sarà presentato nel caso in cui il capo dello Stato firmerà la legge. In una conferenza a Montecitorio seduti uno accanto all’altro i parlamentari Eugenia Roccella, Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi di Idea, Maurizio Gasparri, Lucio Malan e Palmieri di Forza Italia, Gian Marco Centinaio e Nicola Molteni della Lega, Francesco Bruni e Lucio Tarquinio dei Conservatori e Riformisti, Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, Maurizio Sacconi. “Parola al popolo sovrano. #ciricorderemo”. Questa la frase scritta su un foglio mostrato da tutti in apertura dell’iniziativa tesa ad abrogare parte della legge. “C’è chi festeggia con la bandiera arcobaleno, noi non andiamo in piazza con la bandiera bianca, non fare nulla avrebbe significato alzare bandiera bianca”, ha sottolineato Quagliariello. “Il comitato – ha aggiunto – depositerà il quesito appena la legge sarà promulgata se non ci saranno obiezioni da parte del Capo dello Stato. Qui sono presenti tutte le forze dell’opposizione di centrodestra, nessuna esclusa”. Il comitato sarà presieduto da Eugenia Roccella, portavoce del primo family day e “nei prossimi giorni si aprirà alla società civile”. Con la ritrovata unità di tutta l’opposizione di centrodestra – ha aggiunto – “prepariamo una risposta a Renzi che possa essere anche un’ipotesi di alternativa”. Con il quesito “non si chiede di abolire la legge ma alcuni suoi articoli, quelli che creano discriminazione fra l’ipotesi di convivenza di coppie eterosessuali e quella fra coppie omosessuali. Si arriva all’assurdo che la reversibilità è riservata solo alle unioni fra la persona dello stesso sesso”.
Nel mirino è il preludio vero e proprio alla stepchild adoption: “Noi non siamo contrari a che siano assegnati diritti alle affettività ma questa legge invece vuole mettere mano sulla genitorialità. Con figli non che già ci sono ma che vengono programmati e progettati e che avranno un problema di identità, di sapere chi li ha generati. Il programma è la stepchild. Lo ha detto chiaramente ieri il Pd nelle dichiarazioni voto, questa abrogazione parziale è per difendere i bambini che hanno diritto di avere un padre e una madre e sapere da dove vengono”. “Vedremo nelle prossime settimane il comportamento del presidente della Repubblica”, a nostro avviso “ha solide ragioni per il rinvio della legge alle Camere”, ha detto il senatore Maurizio Sacconi. “Ognuno poi farà le sue considerazioni. Vedremo se esistono contrappesi, o il Presidente della Repubblica è stato scelto perché non sia un contrappeso?”. “A colpi di fiducia si può introdurre domani l’eutanasia o altri provvedimenti che stravolgono l’antropologia naturale. Si vuole costruire un uomo nuovo educato all’indifferenza genere ed assistito nel suicidio. Noi abbiamo tutti un approccio laico e gli organizzatori di questo comitato non possono essere definiti confessionali. Sono convinto – ha aggiunto – che l’adesione alla campagna referendaria aumenterà man mano che riusciremo ad informare”.
Giovanardi ha poi fatto notare che “Se il centrodestra nel 2018 vince le elezioni non ci sarà nemmeno bisogno del referendum perché aboliremo queste norme con una legge”. Ha poi reso noto che fra pochi giorni, intorno al 20 maggio, la Corte Costituzionale si pronuncerà sulla questione di conflitto di attribuzione sollevata da una cinquantina di senatori. “È giusto che la battaglia esca dal Palazzo e torni nelle piazze – ha continuato Roccella -. Per questo è fondamentale una operazione di verità su una legge che vuole costruire un simil matrimonio. La stepchild di fatto c’è, al comma 20 e per come è costruita la legge. Da quando è stata approvata la legge in Senato – ha spiegato – ci sono state ben 5 sentenze su adozioni gay. Prima ce ne era una all’anno”. Presente anche il senatore Bruni di Riformatori e riformisti il quale ha affermato che pur non volendo abrogare l’intero provvedimento la “battaglia della ripulitura del testo è da sposare” perché “sulla stepchild si apre un varco enorme nonostante uno stralcio fittizio”. “è necessaria una regolamentazione dei diritti degli omosessuali ma qui ci sono aspetti che vanno aldilà della Costituzione – ha proseguito Gasparri -. Siamo pronti a discutere domani su una legge per le adozioni ma bisogna prima informarsi su numeri e dati di fatto”. Malan ha invece sollevato dubbi sulla copertura economica del provvedimento: “si è stimato che non ci sarà un impatto sulla spesa pensionistica prima di 20 anni, immaginando che le coppie che si uniranno abbiamo meno di cinquant’anni”. “La Lega – ha ricordato da parte sua Molteni – aderisce congiuntamente e compattamente a questo comitato. Il ddl approvato ieri è un colpo mortale alla famiglia tradizionale. Si a dibattito sui diritti, no a matrimoni e adozioni omosessuali e all’utero in affitto che lede la dignità della donna. Il voto di ieri non rappresenta la maggioranza dei cittadini italiani per questo la legge va sottoposta al giudizio popolare”. “Nessuno vuole ostacolare o inibire relazioni fra persone dello stesso sesso. Quello che si è affermato – ha concluso Rampelli – è una subdola equiparazione fra famiglia tradizionale e coppia omosessuale e apre all’adozione di bambini da coppie dello stesso sesso”. Federica Rogai